Di Maurizio Dematteis
A cura di Andrea Membretti, Filippo Barbera, Gianni Tartari, Migrazioni verticali. La montagna ci salverà?, Donzelli editore 2024, pp. 216, 16,15 euro
Quanto influisce il cambiamento climatico sul fenomeno dei nuovi montanari? È quello che si chiedono Andrea Membretti, Filippo Barbera e Gianni Tartari colleghi in Riabitare l’Italia nell’ultimo studio dell’associazione intitolato Migrazioni verticali, che analizza le tendenze in atto, mostrandoci cosa potrebbe aspettarci da qui ai prossimi 30 anni. Alla tradizionale migrazione nord-sud gli autori affiancano quella basso-alto, interpretando tendenze ancora deboli, ma sempre più consistenti di cittadini spesso comunitari che migrano verso il fresco e verso un rapporto più equo con madre natura offerto dalle montagne. Lo insegnano biologia ed ecologia: lo spostamento verso l’alto degli organismi viventi è una conseguenza dell’innalzamento della temperatura come strategia di adattamento. Da oltre 15 anni è in atto uno spostamento delle persone verso la montagna, accelerato dalla pandemia che ha fatto nascere nuove forme di smart-working e stili di vita multi-locali, rivitalizzando spesso le seconde case vuote e creando un fenomeno di affitti a lungo termine in montagna. A tutto questo oggi si somma anche un ulteriore push factor, l’innalzamento delle temperature che rende le città invivibili in estate. Servono però politiche di gestione dei flussi, ammoniscono gli autori, altrimenti alcuni territori subiranno una pressione antropica crescente, come gli spazi esclusivi tipo Cortina D’Ampezzo che già oggi escludono la gran parte delle persone dalla fruizione del bene montano. Politiche che considerino la montagna come bene comune e patrimonio collettivo della società. Nell’arco di un ventennio ampie fasce di popolazione in città per quattro mesi all’anno saranno a rischio anche grave per la propria salute, e allora largo alle colonie alpine, alle case delle parrocchie, agli alberghetti a 1000 metri ormai decotti che potranno reinventarsi come risorse per garantire una corretta migrazione verticale.
Maurizio Dematteis