Un corso per acquisire gli strumenti adatti a gestire al meglio i Beni iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale Naturale dell’Umanità UNESCO in ambiente montano.
Questa l’idea partorita dalla Provincia autonoma di Trento, dalla tsm-step Scuola per il governo del territorio e del paesaggio e dall’Università di Torino con la rinnovata proposta della seconda edizione del Master in World Natural Heritage Management, in partnership, tra gli altri, con l’associazione Dislivelli.

«Lo spunto per organizzare il Master è stato dato dall’accreditamento delle Dolomiti al Patrimonio UNESCO – spiega Ugo Morelli, docente presso l’Università di Bergamo e Presidente del Comitato Scientifico del Master – e il nostro corso si propone tre obiettivi: aiutare gli amminstratori delle cinque Province e le due Regioni coinvolte a guardare il processo “dal di fuori” evitando i localismi. Sviluppare competenze professionali capaci di promuovere le risorse ambientali, per evitare che l’accreditamento diventi semplicemente un brand commerciale. Individuare nuovi modelli di sviluppo in grado di tenere insieme la varietà di interessi e punti di vista di quanti insistono sulle montagne».
Tre obiettivi complessi, che alla vigilia del secondo anno di Master sembrano sempre meno distanti. L’accreditamento al Patrimono mondiale UNESCO, a giudizio della Step, deve infatti essere visto come un’opportunità per tutti, e in primo luogo per chi il territorio lo abita. Perché lo scopo di tutta l’operazione non è quello di vendere o imbalsamare le Dolomiti, ma al contrario valorizzarle, mantenendo le persone sul territorio.

«Il bisogno di pensare a nuovi modelli di sviluppo è oggi più accentuato nella popolazione che negli amministatori», continua il professor Morelli. Ed è per questo che il Master si prefigge di lavorare su di loro. Per evitare che si cerchino scorciatoie poco lungimiranti verso uno sfruttamento turistico spinto, fatto di strade e impianti di risalita. Ma per evitare anche che, come sottolinea il presidente del Comitato scientifico del Master, la parte ‘massimalista’ delle associazioni ambientaliste e animaliste possa «far vivere male l’insieme dei vincoli non ragionando sulla varietà di interessi e punti di vista».
Il Master World Natural Heritage Management, che ha 18 posti disponibili, non è rivolto solo al territorio dolomitico, ma a manager, funzionari, studiosi e professionisti di istituzioni e organizzazioni pubbliche e private interessate alla gestione dei Beni iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale Naturale UNESCO in generale. E possono essere ammessi anche giovani laureati in possesso almeno di laurea triennale. «La partecipazione al Master non è limitata ad amministratori o professionisti dei territori dolomitici – sottolinea Morelli –, ma è un’opportunità per quanti vogliono approfondire le tematiche della conoscenza, della cultura, dell’economia e della gestione dei beni naturali. Come nel caso di chi è impegnato nella gestione di altri patrimoni naturali con cui abbiamo lavorato per costruire dei legami».
Il Master, che inizierà il 15 gennaio 2014 e si concluderà il 12 dicembre 2014, prevede 320 ore di aula e di viaggio studio e 360 di stage e project work. Nel corpo docente sono coinvolti esperti nazionali ed esteri sui temi del paesaggio, dell’ambiente e della montagna quali Luca Mercalli, Marco Aime, Giangiacomo Bravo, Giovanna Segre, Roberto Gambino (Presidente del Comitato scientifico di Dislivelli), Bruno Zanon, Annibale Salsa, Giuseppe Dematteis (Presidente dell’Associazione Dislivelli) e molti altri (consulta l’elenco completo dei docenti).
Per partecipare alle selezioni è necessario iscriversi entro e non oltre il 25 novembre. Sono disponibili cinque borse di studio di 2000 euro ciascuna, a copertura parziale della quota di partecipazione.
Per maggiori informazioni si rimanda al sito della Tsm-step, Scuola per il governo del territorio e del paesaggio.
Maurizio Dematteis