«Mi sono trasferito a Borgomaro, piccolo comune vicino a Chiusavecchia, dalla costa. Avevo la necessità di ampliare la mia azienda di Alassio, ma sulla costa non trovavo l’immobile adeguato. A meno di non pagarlo delle cifre spropositate».
Sono ormai sei anni che Claudio Scalambrin vive con la famiglia e lavora nell’entroterra imperiese. E senza rimpianti. La sua testimonianza sottolinea un fenomeno molto presente in Regione Liguria: quello della mancanza di superfici per sviluppare le attività lavorative lungo la costa. «Facciamo i tour operator per gruppi di turisti, soprattutto stranieri – continua Claudio -. Lavoriamo su tutta l’Italia con altri quattro uffici operativi, ma la sede principale è a Borgomaro. E nonostante la difficoltà legata alla mancanza di infrastruttura telefonica adeguata, che ci causa notevoli lentezza nel trasferimento dei dati, siamo soddisfatti della scelta. Abbiamo aumentato di molto la qualità della nostra vita». Con meno ore di viaggio per il tragitto casa-lavoro-casa, e dei servizi che, a parte la linea telefonica, «tutto sommato sono piuttosto buoni».
«La nostra idea è quella di restare qui e migliorare la qualità della vita intervenendo anche nelle attività locali. Abbiamo ad esempio aperto un albergo diffuso accedendo, insieme al Comune, a degli aiuti regionali. E questo dovrebbe rivitalizzare un po’ il paese, anche dal punto di vista turistico».

Il Comune di Chiusavecchia è l’unico dei 42 comuni della Provincia di Imperia ad avere una media del saldo naturale del triennio 2009/2011 positiva. Con i suoi 565 abitanti al 2011, Chiusavecchia risulta oggi essere il quarto paese in Italia per comuni sotto i 1000 abitanti come presenza di imprese artigiane. Un caso? Per nulla, come ci spiega il sindaco Oreste Laiolo: «Qualcuno attribuisce il recente incremento della popolazione di Chiusavecchia al basso costo delle case – spiega -. Ma gli affitti più bassi ci sono anche da altre parti, dove l’incremento non c’è. In realtà il motivo è un altro: negli anni ’80, come Comune, abbiamo adottato un Piano di insediamento produttivo. Cioè abbiamo seguito delle procedure per far insediare attività economiche: abbiamo messo a posto le aree dal punto di vista urbanistico da far comprare a imprenditori per fare impresa. Molti hanno approfittato di questa opportunità offerta dal Comune – proprio come l’azienda tour operator del signor Scalambrin -. C’era ad esempio un’azienda a Borgomaro, il comune più a valle. Si chiama Euroenne, e realizza impianti di riscaldamento per serre a livello mondiale. Non aveva più spazio per espandere la sua attività, ed è venuta da noi, che avevamo il piano Pip (Piano di insediamento produttivo, ndr). Oggi è stata assorbita da una multinazionale e sul nostro comune dà lavoro a 80 dipendenti. Ci sono addirittura dei residenti di Imperia che vengono a lavorare qui. Si è invertito il trend. Oppure Merano, un’azienda che vende olio, e che ogni giorno ha 40 auto di impiegati che salgono dalla costa per venire da noi a lavorare. Grazie a questa politica urbanistica oggi Chiusavecchia offre ancora gran parte dei servizi essenziali alla popolazione: la banca, la posta, la farmacia, il tabacchino, un commestibili e altro ancora».
Maurizio Dematteis

Info: www.gadis.it