A un osservatore frettoloso, i banchetti colmi di opere d’artigianato che durante il secondo fine settimana di dicembre affollavano la sala ex Iacp di Cuneo avranno ricordato uno dei tanti mercatini che riempiono le strade di tutte le città nelle settimane che precedono il Natale.
A uno sguardo più attento ci si accorgeva che si trattava in realtà della prima uscita ufficiale di una neonata rete di oltre venti artigiane di montagna, unite, su iniziativa del Coordinamento Donne di Montagna, per provare a dare maggiore forza a un’attività da sempre fondamentale per le economie alpine.
«La spinta per la realizzazione di quest’idea – spiega la presidente del Coordinamento, Patrizia Palonta – è stata Romina Dogliani, una feltraia che non riusciva a dare sufficiente visibilità ai suoi lavori e che ciononostante voleva continuare a lavorare e vivere in montagna. Ci siamo quindi messe a lavorare per creare un’occasione di visibilità a lei e a tutte le donne che si occupano di artigianato e di preservazione degli antichi saper fare delle donne di montagna. A questo si è aggiunta l’idea di proporre al pubblico un marchio, cioè un segno di riconoscimento che sia utile a identificare i prodotti realizzati in montagna, dalle donne e per mezzo di buone pratiche. Vorrei che questo marchio diventasse l’espressione stessa dello stile di vita e di lavoro sostenibile e umano che noi donne di montagna abbiamo scelto».
Ovviamente anche la grafica del logo scelto per la rete proviene dalla fantasia e dalla tecnica di una donna, Susanna Savio, dell’Accademia di Belle Arti di Cuneo, che ha vinto il concorso che era stato indetto per scegliere le autrici del marchio della rete di artigiane e degli allestimenti della sala che ospitava il mercatino (realizzati da Stefania Di Palma, Tania Piccolo e Giulia Maffioli).
«Per le donne che oggi espongono qui è molto importante lavorare in rete e proporre i propri lavori al di fuori della valle in cui vivono – ci spiega Romina Dogliani, ispiratrice dell’iniziativa –.  Alcune di loro, infatti, pur essendo davvero brave hanno poche occasioni per farsi conoscere. Molto spesso si occupano dei lavori di artigianato solo nel tempo libero, dal momento che hanno bisogno di un lavoro più stabile per mantenere la famiglia, senza parlare del tempo necessario per prendersi cura dei figli».
La mostra-mercato di Cuneo vuole essere solo l’inizio per una rete di donne che, ispirandosi ai principi di un’economia lenta, umana e sostenibile, vogliono fare della propria passione un lavoro, in grado di contribuire all’indispensabile multifunzionalità delle economie di montagna, cioè che vogliono continuare ad essere piccole senza per questo rassegnarsi ad essere deboli.
Giacomo Pettenati