Per restare a vivere o per trasferirsi nelle aree montane, servono conoscenze e competenze particolari?

Da questa domanda nasce nel 2022 la Scuola di Montagna, un’iniziativa che affonda le sue radici nel progetto Innov-Aree, avviato già nel 2017 dall’Università di Torino (dipartimento CPS) in partnership con la Città Metropolitana di Torino e con l’impresa sociale SocialFare.

L’idea di costruire un percorso di formazione alla vita in montagna muove dall’analisi dei dati e delle letteratura sui fenomeni del neo popolamento e della “restanza”: fenomeni che vanno interessando in modo crescente le aree montane italiane negli ultimi anni e che contribuiscono a dare forma a quella che definiamo metromontagna, ovvero uno spazio fisico e culturale caratterizzato da relazioni fluide e circolari tra aree urbane e valli/aree interne; un rinnovato sistema di scambi e di significati culturali che si va delineando in questi anni, dopo decenni di narrazioni e di politiche urbano-centriche, dentro cui si muovono appunto le diverse popolazioni dei “restanti”, dei “nuovi montanari” e, in misura crescente, di quelli che possiamo chiamare  “aspiranti montanari”.

L’analisi di questi processi sociali e demografici ha messo in luce l’importanza di attrezzare questo variegato insieme di soggetti rispetto alle conoscenze, generali e specifiche, necessarie ad affrontare la sfida dell’insediamento, del lavoro, delle relazioni in contesti fragili come quelli montani, specie in tempi di crisi climatica, di post pandemia e di effetti di lungo termine degli sconvolgimenti geopolitici in atto a livello globale.

La Scuola di Montagna parte dunque dal nord-ovest della penisola, in particolare dal Piemonte, per guardare all’intero arco alpino e alla dorsale appenninica, intercettando una crescente “domanda di montagna” (già raccolta a Torino dallo sportello “Vieni a vivere in montagna”, promosso sempre nell’ambito del progetto Innov-Aree e mirando a rispondere ad essa con una complementare “offerta di montagna”, ovvero mettendo in campo momenti e spazi (in)formativi e di capacitazione rispetto al ri-abitare in modo consapevole e sostenibile le terre alte.

La Scuola, nelle sue tre edizioni sinora realizzate, adotta un approccio formativo che prende spunto dal quadro concettuale e dalle metodologie della didattica esperienziale, intesa come quella forma di apprendimento e di insegnamento fondata sul learning by doing, sullo scambio peer-to-peer tra i partecipanti e con gli esperti, sulla discussione di gruppo secondo modalità di interazione orizzontali e non gerarchiche, improntate al dialogo e alla co-costruzione dei saperi, e sulla dimensione situata (place-based) e fortemente attenta al locale (place-sensitive), dell’esperienza vissuta.

Al centro dell’iniziativa si colloca dunque l’incontro, tra i partecipanti (in larga parte provenienti da aree urbano-metropolitane) e tra essi e le diverse realtà locali montane, rappresentate da casi di successo rispetto all’insediamento, al lavoro e alla microimpresa nelle terre alte. Le attività della Scuola si sviluppano durante una tre giorni residenziale completamente gratuita, aperta a tutti gli “aspiranti montanari” tramite un bando pubblico, a cui segue la selezione dei partecipanti effettivi (in numeri variabili dalle 10 alle 20 persone, a seconda delle edizioni), tenendo conto di un bilanciamento nel gruppo finale rispetto a variabili quali il genere, la provenienza geografica e l’età, ma anche dando spazio a progetti di vita e lavoro diversificati per caratteristiche e livello di elaborazione.

Fortemente radicata nelle valli dove viene organizzata, grazie a un lavoro preliminare di preparazione insieme a sindaci e attori locali più rilevanti (imprese, associazioni, neo residenti…), la Scuola prevede dunque un’esperienza di immersione totale e condivisa nella realtà montana, aperta da una lezione di inquadramento della geografia socio-demografica, fisica e istituzionale delle aree montane in cui si svolge, a cui seguono, secondo un programma molto denso, tavole rotonde con testimoni qualificati (del settore immobiliare, dell’amministrazione pubblica, della piccola impresa, dei servizi, ecc.); interventi puntuali di esperti su temi di rilevanza montana (come il cambiamento climatico o la gestione del rapporto uomo-selvatici); piccoli gruppi di lavoro, dove (con l’ausilio di strumenti e tecniche partecipative) si mettono a confronto le idee progettuali individuali degli “aspiranti montanari” da restituire poi in incontri in plenaria; “cene con l’esperto”, in cui a tavola, in un clima informale e conviviale, alcuni soggetti del territorio presentano ai partecipanti la propria esperienza di vita o professionale in montagna. E non da ultimo, visite ad imprese locali di successo, a volte aperte da neo residenti e attive in settori quali l’allevamento, la trasformazione dei prodotti del territorio, la ricettività, l’artigianato o il turismo sostenibile.

La più recente edizione della Scuola di Montagna si è tenuta a Novembre del 2023 nell’Appennino abruzzese, in Valle Subequana, nell’ambito del progetto “HUB di Montagna“, sviluppato dall’Associazione Riabitare l’Italia. Per la prima volta lontana dal contesto alpino dove è nata, la Scuola di Montagna è stata organizzata nel piccolo comune di Fontecchio, colpito duramente dal sisma del 2009 ma oggi interessato da un processo di rinascita sociale, anzitutto fondato sull’attivismo culturale giovanile e su interessanti cenni di neo popolamento, sostenuti dall’amministrazione locale.

La tre giorni formativa ha raccolto dieci “aspiranti montanari” tra i 25 e i 55 anni, con provenienze diverse ma in gran parte dall’Abruzzo o comunque dal centro-sud, accomunati dal desiderio di trasferirsi in questa vallata in modo stabile così come multilocale o periodico, per sviluppare i propri progetti di vita e/o lavoro, in settori come i servizi culturali, l’accoglienza turistica, il coworking o la gestione delle risorse forestali.

Ormai consolidata come modello formativo, e connessa ad attività di accompagnamento e tutoring mirato di cui possono fruire i partecipanti nei mesi successivi, la Scuola di Montagna entra dunque nel suo terzo anno di vita, preparandosi alla quarta edizione, che si terrà al principio dell’estate, di nuovo in Piemonte, in Val Pellice. Un’occasione per mettere alla prova il proprio “desiderio di montagna” e per capire se le aspirazioni a vivere e lavorare nelle terre alte possono diventare realtà.

Il bando della prossima edizione sarà pubblicato sul sito della Città Metropolitana di Torino in primavera, sulla pagina dedicata alla Scuola: http://www.cittametropolitana.torino.it/cms/agri-mont/politiche-per-i-territori/vivere-e-lavorare-in-montagna/scuola-di-montagna

Andrea Membretti

Per informazioni: viverelavorareinmontagna@gmail.com