A maggio 2021 un articolo di Dislivelli (Al via la Scuola Nazionale di Pastorizia) presentava l’interesse di numerose testate nazionali per la nascita di un progetto di scuola di pastorizia italiana, con richiami ad un settore agricolo ed economico fondamentale per gli equilibri ambientali e sociali nelle aree montane. Una scuola in questo ambito, in prospettiva, era una realtà che mancava in un settore contraddistinto da una importante storia per un territorio come quello nazionale, così ampiamente rappresentato da aree pastorali.
Una formazione dedicata alla pastorizia si posizionava in effetti, da alcuni anni, al centro di proposte di svariate origini e provenienze. Consapevoli dei ricorrenti problemi di settore che vanno dalla scarsa capacità attrattiva al mancato riconoscimento anche culturale e sociale, senza chiari riferimenti normativi, l’opportunità aveva trovato infine, nel progetto della “SNAP” Scuola Nazionale di Pastorizia, appunto, una interessante attuazione e promettente per il futuro del settore.
La SNAP nasceva come idea nel 2019 attraverso una collaborazione di diversi attori (pastori, studiosi, accademici) grazie alla Rete della Pastorizia italiana, Appia (www.retepastorizia.it) che aveva a suo tempo aggregato a sé varie figure, incluse associazioni, università e enti di ricerca. Tra questi il CREA, la Rete Rurale Nazionale, l’Università degli Studi di Torino, il centro di ricerche EURAC Research, l’ISPAAM di Sassari del CNR, la cooperativa NEMO Nuova Economia in Montagna, il consorzio AgenForm e l’associazione Riabitare l’Italia. Il progetto SNAP aveva previsto fin dall’inizio moduli tematici settoriali, metodi e contenuti di orientamento nazionale ed europeo, organizzati in relazione al profilo dei destinatari, al territorio di formazione e all’interesse degli attori locali. La prima sperimentazione, denominata “Scuola Giovani Pastori”, coordinata dall’associazione Riabitare l’Italia (in partenariato con il CREA, la Rete Rurale Nazionale e alcuni soggetti attivi sul territorio piemontese) finanziata dalla Fondazione Cariplo, ha visto nell’autunno 2022 lo sviluppo di una parte di attività “in presenza”, grazie a un soggiorno di alcune settimane nei territori della Valle Stura di Demonte e presso il centro di formazione Agenform di Moretta nel Cuneese, per chiudersi con lezioni “in remoto” protrattesi fino ad aprile 2023. Analogamente, in Sardegna, il Comitato Scientifico del gruppo SNAP aveva sollecitato l’interesse del GAL Anglona-Coros del Sassarese che, con il finanziamento della Regione Sardegna e il coordinamento scientifico dell’Università di Sassari, in collaborazione con alcuni soggetti del gruppo SNAP, ha realizzato un’edizione “sarda”, recentemente conclusasi (dicembre 2023). Ancora, all’interno di un confronto nazionale attivato sempre come gruppo SNAP è partita nel 2023 una terza sperimentazione nell’ambito del progetto Life SHEPFORBIO promosso dal centro di ricerca DREAm Italia, nel Casentino. Un progetto avviato nella primavera che si replicherà con nuovi bandi per quattro anni complessivi.
L’obiettivo comune di fondo dei diversi progetti è stato definire una adeguata “narrazione” della figura del pastore in grado di valorizzarne la figura e l’operato da un punto vista culturale, sociale ed economico. Per realizzare questo cambio di paradigma il gruppo SNAP (che per il suo impegno ha ricevuto nel 2022 a Chiaverano la Bandiera Verde di Legambiente) ha concentrato i suoi sforzi sulla definizione di un’offerta di corsi in grado di formare figure specializzate per lo sviluppo di questo settore a misura e con il coinvolgimento del territorio (sia come competenze espresse che come enti ed istituzioni coinvolti), con il proposito di affrontare criticità e introdurre innovazioni nei diversi contesti dove la pastorizia va rafforzata, sostenuta e/o re-introdotta. Questo anche per contrastare lo scarso ricambio generazionale e la limitata redditività di un settore di fondamentale importanza per i valori ecosistemici erogati in aree caratterizzate da fragilità. Ad inizio dicembre 2023 si è svolto nel Casentino (Pratovecchio-Stia) un incontro delle tre sperimentazioni in qualche modo legate alla SNAP dove è stato affrontato un dibattito sui risultati raggiunti nei diversi contesti. Lo scambio è stato vivace e ha messo in luce, grazie agli interventi dei vari partecipanti (rappresentanze di pastori della Rete Appia, delle università di Torino, Firenze e Sassari, del CREA, della Regione Toscana, del Parco delle Foreste Casentinesi, del GAL Anglona-Coros, della cooperativa NEMO e di altre associazioni) la necessità di uno sforzo ancora più corale per perseguire gli obiettivi originari della SNAP. Un filmato proiettato per l’occasione ha portato la testimonianza dei giovani attori delle tre scuole evidenziando luci ma anche richieste di miglioramento del progetto attuato nelle diverse realtà. È da richiamare che anche l’internazionalizzazione del progetto della SNAP è in fase di sviluppo grazie a numerosi incontri avvenuti in alcuni contesti europei finalizzati alla collaborazione tra le diverse scuole di pastorizia esistenti (conferenza SERAM 2023 di Barcelonnette in Francia).
Va ricordato infine che il 2026, come dichiarato dall’ONU, sarà l’anno internazionale del pastoralismo (www.IYRP.info) e pertanto diventerà prioritario rendere la SNAP sempre più funzionale anche in una prospettiva di valorizzazione e patrimonializzazione a livello globale della pastorizia. Questo non solo per consentire una maggior sostenibilità nella sua dimensione produttiva, ma anche per sottolineare i benefici all’ambiente e alla cultura di molte aree dei territori.
Luca Battaglini