Cosa è cambiato dalla riforma delle comunità montane ad oggi?
Le Comunità Montane da enti prettamente amministrativi si stanno proponendo come “attori” dello sviluppo socio economico utilizzando, secondo i canoni della “green economy”, le risorse naturali presenti sul proprio territorio: acqua, legno, sole, ecc.
Come è avvenuto, se è avvenuto, il passaggio da comunità montane a agenzie di sviluppo del territorio?
Il passaggio sta avvenendo con una nuova impostazione metodologica: la programmazione avviene, come per le aziende, secondo il sistema PDCA (Plan Do Ceck Act).
Ci sono state o ci sono delle difficoltà a svolgere le funzioni attribuite alla nuova agenzia?
Le difficoltà sono prevalentemente di natura finanziaria. Occorre dare il tempo ai nuovi enti di realizzare gli investimenti al fine di autoprodurre il “reddito” e, quindi, di non dover più dipendere dai trasferimenti che ormai sono solo più di natura regionale.
Quali le cose realizzate come agenzia di sviluppo del territorio dalla riforma a oggi?
Abbiamo promosso la costituzione di un Consorzio Forestale denominato “Reisa Bosc” e costituito, previo svolgimento di gara a livello europeo, una società mista, a prevalente capitale pubblico (51% a CMVOS), per la gestione “energia” denominata “Energivos s.r.l.”.
Quali le cose in cantiere?
La realizzazione da parte della Società mista “EnergiVOS s.r.l.” di due centrali a bio-masse: l’una in Comune di Sparone, l’altra in Comune di Ronco Canavese.
Quali i progetti futuri?
La realizzazione di due centrali idroelettriche: l’una in Comune di Ribordone (già presentata la domanda di concessione alla Provincia), l’altra in Comune di Noasca.
Secondo lei quale sarà il futuro delle “nuove” agenzie di sviluppo del territorio?
Se sapranno effettivamente utilizzare, secondo i principi dello sviluppo sostenibile, le “proprie” risorse per autofinanziarsi allora avranno un futuro, altrimenti si troveranno a “traccheggiare” senza alcun senso.
Roberto Dini