Dal mare Adriatico al Tirreno in un lungo arco attraverso le Alpi. Partirà da Trieste il prossimo 15 giugno e in (circa) 80 giorni di viaggio raggiungerà Nizza, all’altro capo dell’arco alpino. Macinerà quasi 2 mila chilometri tra sentieri, mulattiere e strade di montagna contando solamente sulle gambe e sui mezzi pubblici. Sul suo cammino incrocerà più di cento paesi, ognuno con la sua storia, tradizioni e personaggi. È il progetto di Gian Luca Gasca, classe 1991, che ha deciso di unire la professione di divulgatore scientifico a un’innata passione per la montagna in “Montagne Digitali”: un’idea concretizzata in un blog per raccontare la vera essenza delle montagne. Destinatari? Le giovani generazioni, che Gian Luca si propone di agganciare attraverso i canali più familiari ai nati nell’era digitale, blog e social network.

“Montagne digitali”, nato grazie alla collaborazione del Comitato Scientifico del CAI, comunicherà la montagna autentica, vissuta in modo sostenibile e responsabile e ha già ottenuto il sostegno di una decina tra associazioni e realtà attive sull’intero arco alpino. Le tematiche trattate e le affinità di intenti hanno spinto anche l’Associazione Dislivelli ad aderire come partner al progetto, seguendo Gian Luca nel viaggio e nella narrazione. “Montagne Digitali” verrà a presentato a Torino il prossimo 27 maggio alle ore 11 presso il Museo Nazionale della Montagna dove, oltre a Gasca, interverranno rappresentanti di Dislivelli, del CAI e del Comitato Scientifico Centrale, realtà che sul territorio si sono fatte portavoce del progetto.

Gian Luca, cosa racconterai durante il viaggio?
Di tutto un po’. Cercherò di narrare le Alpi in toto: scriverò di cultura, tradizioni e storia, ma anche di alpinismo e di ambiente, partendo dalla mia esperienza e da quella delle persone che incontrerò sul percorso. Darò voce a chi in montagna vive e lavora, gestendo un rifugio o portando le vacche in alpeggio e facendo il formaggio, ma incontrerò anche grandi firme della letteratura di montagna e nomi che hanno scritto la storia delle terre alte. Attraverserò le zone di guerra a cento anni dalla Prima guerra mondiale, ma anche aree di importanza naturalistica e culturale. Toccherò sei Parchi naturali, dal Parco Nazionale del Triglav, unico in Slovenia, fino a quello delle Alpi Marittime. Soprattutto, parlerò di mobilità sostenibile, fulcro di questo progetto.

Con quale obiettivo?
Voglio dimostrare che è possibile vivere la montagna in modo responsabile. Non sono certo il primo a percorrere le Alpi in lunghezza, ma sarò il primo a farlo sfruttando i mezzi pubblici. Quando si decide di fare una gita in montagna la macchina è il primo mezzo a cui pensiamo per arrivare più vicino all’imbocco dei sentieri. Però, per quanto il territorio sia impervio, esistono reti di trasporto che permettono di raggiungere tutti i centri, anche quelli minori e meno sfruttati turisticamente.

Ti farai accompagnare da qualcuno in quest’avventura?
Sarò solo lungo il percorso, ma al progetto lavora uno staff che mi seguirà per aiutarmi nell’aggiornamento del blog, colmando il digital divide delle terre alte. Il viaggio sarà documentato in tempo reale e ogni tappa corrisponderà a un post, intervista o video, che raccoglierà vissuti ed emozioni, ma anche problematiche e difficoltà della montagna e dei suoi abitanti.

Ci puoi dare qualche anticipazione sui protagonisti che hai intenzione di incontrare?
Ho incontrato Stefano Unterthiner, un’autorità in materia di fotografia naturalistica, e ho in programma un’intervista con Paolo Rumiz, autore, tra il resto, de “La leggenda dei monti naviganti”. Per scoprire gli altri vi invito a seguirmi sul blog montagnedigitali.wordpress.com!
Daria Rabbia

Info: http://goo.gl/vmqViR