Enrico Camanni, “Una coperta di neve”, Mondadori 2020, 295 pagine, 16 euro

Nuova avventura, la quarta, per Nanni Settembrini guida e soccorritore del Monte Bianco, personaggio immaginario uscito dalla penna dello scrittore e alpinista Enrico Camanni. Nel nuovo libro l’azione si sviluppa tra il Bianco e la Val Venosta. “Una coperta di neve”, questo il titolo, è nelle librerie nella collana dei Gialli Mondadori. In questo thriller d’alta quota Camanni, tra i più prolifici scrittori di montagna, giornalista, alpinista, intellettuale raffinato, racconta di una valanga, di un cane e di due donne risolute. Delle valanghe Settembrini ha imparato un’unica cosa: sono un capriccio di neve senza spiegazione, ed evitarle è questione di secondi. Sembra confermarlo anche la telefonata che riceve il primo giorno d’estate: dal Monte Bianco si è staccato un seracco, e gli alpinisti scampati alla morte sostengono che altri non sono stati altrettanto fortunati. Settembrini e la sua squadra trovano effettivamente una donna sepolta e viva per miracolo, ma c’è un dettaglio inquietante: la sopravvissuta ha una corda legata in vita e all’altro capo della fune non c’è nessuno. Che cosa è successo? Quali segreti ha trascinato con sé la slavina? Purtroppo, la donna esce dal coma senza alcun ricordo di sé e di che cosa l’ha portata lì: tocca a Settembrini cercare le risposte e svelare il mistero sepolto sotto la muta coperta di neve…
Il giallo di Camanni s’inquadra in un filone che sembra prendere piede. Da qualche tempo sugli scaffali delle librerie il thriller d’alta quota viene infatti considerato dagli addetti ai lavori la premessa per discrete tirature. Una boccata d’ossigeno per un’editoria considerata di nicchia. L’impressione è che rappresenti un modo per attirare, rimescolando le carte, lettori interessati all’editoria di montagna che però non si negano, al tempo stesso, il piacere offerto dalla lettura di romanzi a forti tinte. Se Camanni si è da tempo rivelato un maestro in questo genere letterario, non vanno dimenticati due altri autori che hanno saputo collocare appassionanti colpi di scena sullo sfondo di scenari alpestri a loro familiari. A Franco Faggiani (IdeaLibri) si deve la serie del “Comandante Colleoni”, funzionario decisamente atipico del Corpo Forestale, protagonista di storie a ritmo sostenuto che coinvolgono una serie di personaggi altrettanto stravaganti, compresi una ex moglie norvegese, un pellerossa canadese e un tassista fuori di testa. Ad Alberto Paleari, alpinista, romanziere, saggista, autore di importanti guide escursionistiche e di arrampicata, si deve invece un thriller uscito a suo tempo nella collana dei Licheni (Priuli&Verlucca editore). Intitolato “Volevo solo amarti”, il romanzo instilla elementi rosa in un contesto “noir”. Una guida alpina di origine italiana trasferitasi a Chamonix è alle prese con una misteriosa cliente, enigmatica femme fatale, che sconvolgerà completamente la sua vita. La definizione di thriller d’alta quota in questo e in altri casi può essere letta come un’etichetta puramente indicativa: istinti, amore, odio, sete di vendetta s’impossessano di qualunque essere umano sia ad alta quota sia a livello del mare. Sta nell’abilità degli autori scegliere uno sfondo piuttosto che un altro ed esaltarne le attrazioni che può esercitare per il lettore.
Roberto Serafin

Info: www.librimondadori.it/libri/una-coperta-di-neve-enrico-camanni/
www.enricocamanni.it