I sentieri e le mulattiere di bassa e alta montagna che un tempo collegavano villaggi, borgate e alpeggi svolgendo un ruolo di primaria importanza per l’economia montanara, oggi rappresentano un patrimonio regionale di inestimabile valore ambientale e sociale che ha messo d’accordo la macchina associativa del Cai e gli intenti della Compagnia di San Paolo. «L’estensione della rete escursionistica del Piemonte si aggira intorno ai 15 mila chilometri – sottolinea Gino Geninatti, Presidente della sezione di Lanzo Torinese del Club Alpino Italiano, sfogliando una lunga griglia di dati numerici –. Nel piccolo delle nostre valli, sono 367 i sentieri che abbiamo ripristinato. Insieme ai nostri soci della Commissione Pulizia Sentieri lavoriamo da anni su un’area che si estende per oltre 1.100 chilometri, facendo delle Valli di Lanzo la comunità montana con più sentieri a catasto in Piemonte».

I sentieri sono stati messi in sicurezza e puliti, segnalati e dotati di bacheche didattiche che ne ripercorrono la storia. «Una volta recuperati, è venuto il momento di promuoverli e nella Compagnia di San Paolo abbiamo trovato un valido alleato. È anche grazie al sostegno della fondazione che abbiamo prodotto una serie aggiornata di carte sentieristiche che comprendono oltre alle Valli di Lanzo anche le Valli Tesso e Malone. Ma non ci siamo fermati alle mappe: lo scorso anno abbiamo pubblicato una guida che attraverso 20 passeggiate accompagna l’escursionista più o meno esperto tra la natura e la storia delle Valli di Lanzo e lo guida alla scoperta di rare specie di fiori, santuari e antiche leggende del territorio».
L’ultimo passo dell’ambizioso progetto di divulgazione messo a punto dalla sezione locale del Cai consiste nel promuovere le Valli di Lanzo a livello nazionale e internazionale sfruttando le potenzialità virali del web e l’impatto emozionale del video. Se n’è fatto carico Andrea Mantelli, accompagnatore naturalistico della zona e nuovo abitante della valle, che, insieme alle macchine e agli obiettivi di Umberto Diecinove, in questi mesi ha percorso i sentieri della guida per realizzare una serie di brevi documentari promozionali. «I video porteranno la firma del programma Torino e le Alpi e saranno sottotitolati in inglese perché prevediamo di diffonderli ben oltre il bacino d’utenza torinese – spiega Mantelli –. Vogliamo muoverci tra la bassa e l’alta valle per mostrare la bellezza dei paesaggi lanzesi in tutte le stagioni e per portare in montagna non solo gli alpinisti, ma anche famiglie e scolaresche. Abbiamo camminato sul sentiero della Decauville (Val di Viù), ripercorrendo la piccola ferrovia che un tempo collegava il fondovalle con il cantiere per la costruzione della diga di Malciaussia e percorso il sentiero del Roc d’le Masche (Val Grande) per raggiungere il grande roccione squadrato dove, secondo un’antica leggenda, le streghe si ritrovavano per danzare». Entro la fine dell’anno saranno disponibili i trailer dei video realizzati che verranno caricati sul canale YouTube del Cai di Lanzo e diffusi sul web e tramite i social network del progetto, via Facebook e via Twitter.
Soprattutto all’inizio del XX secolo le Valli di Lanzo hanno conosciuto una forte vocazione turistica, legata al turismo estivo delle famiglie torinesi. In questi ultimi anni questa inclinazione è andata pian piano spegnendosi anche a causa della viabilità, tutta a favore della meglio servita Val di Susa. Oggi i paesaggi incantevoli e carichi di storia sono gli stessi che attraversavano i pionieri del turismo all’inizio del secolo scorso: tra le borgate e i santuari della bassa valle sono ancora vivi i segni dei montanari che hanno abitato queste montagne, le valli sono ideali per gli appassionati di escursionismo, alpinismo, sci di fondo, ciaspole e scialpinismo e i boschi sorprenderanno anche i camminatori più esigenti.
Daria Rabbia

Guarda la gallery fotografica del progetto (by Umberto Diecinove).

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