Il progetto Oltrepò Biodiverso, finanziato dal Programma di Fondazione Cariplo AttivAree, nel corso del 2019 e 2020, si sta misurando e si misurerà con un’azione dal duplice obiettivo: stimare i Servizi ecosistemici (Se) presenti nella sua area di azione e sperimentare la costruzione di un meccanismo di Pagamenti di questi servizi ecosistemici (Pes) il più possibile efficace. Operazione non facile, dal momento che l’attivazione di uno schema di Pes presenta alcune difficoltà pratiche di difficile soluzione: in primis, esso deve basarsi sulla corretta valutazione del valore economico del Se considerato, che è operazione complicata; secondo, i Pes incentivano la tutela dello specifico Se e non della biodiversità nel suo complesso; terzo, il Pes subisce gli esiti dell’asimmetria informativa, cosicché in una potenziale negoziazione tra gestore di una risorsa e fruitore dei Se, solo il primo conosce esattamente i costi necessari alla produzione del Se stesso, goduto dal secondo, potendo sfruttare in questo modo rendite informative.
L’attività si è concentrata sui tre siti della Rete Natura 2000 presenti nel territorio e ha portato alla stima dei principali Se, afferenti a tre delle quattro categorie di Se codificate dal Millennium ecosystem assessment. Dopo avere considerato i diversi tipi di Se, da quelli prodotti dal patrimonio boschivo locale a quelli legati alla risorsa idrica, l’attenzione si è appuntata sui Se di regolazione (habitat per la biodiversità), legati alla rilevante presenza di lepidotteri nell’area: 125 specie diurne, pari al 43% delle specie italiane, alcune protette a livello comunitario. È stato stimato il valore di esistenza delle farfalle utilizzando i parametri dell’Annual Review 2017/2018 della Butterfly Conservation Foundation, la principale Fondazione britannica per la promozione e la tutela delle farfalle. I passi successivi saranno la validazione di questi risultati attraverso il confronto con gli esperti locali, per poi disegnare con il loro contributo il meccanismo di mercato in grado di riconoscere il Se prodotto dalla tutela dei lepidotteri e del loro habitat.
Il meccanismo di Pes allo studio si articola in diversi elementi complementari: il primo e più diretto è che una quota definita del biglietto per la visita degli hotspot in cui si concentrano le farfalle sia destinata a interventi per il miglioramento dei siti stessi, con un’operazione di comunicazione al visitatore in tal senso, attraverso i siti degli enti e delle associazioni impegnate nella tutela e una declaratoria sul biglietto di ingresso. Questa componente prevede quindi il riconoscimento diretto del Pes dal fruitore al produttore del Se. Il secondo elemento, che è anche il più complesso allo studio, prevede la creazione di un marchio da assegnare a qualunque attività economica e commerciale locale che voglia sostenere e quindi promuovere questa peculiarità del territorio, nella logica secondo cui la qualità ambientale di cui si avvantaggia presso il consumatore finale chi produce nell’area (che si tratti di miele, salame o di servizi turistici) deriva anche dall’azione di chi tutela e rende disponibile quel particolare Se. In questo secondo caso, pertanto, sono gli operatori economici locali che, in maniera del tutto volontaria, sostengono i produttori di Se acquisendone il marchio dietro il pagamento di una tariffa annuale. Infine, la terza componente del Pes prevista si indirizza principalmente a titolari di attività economiche esterne all’area e assume di fatto la forma del crowd-funding o della sponsorizzazione; in questo caso, i soggetti potranno scegliere a quale progetto di tutela dei Se contribuire tra quelli proposti (ed illustrati in un apposito sito web) da enti e associazioni coinvolti nella tutela degli habitat considerati.
Vincenzo Barone, Selene Righi e Francesco Silvestri, eco&eco Economia ed Ecologia Srl