Edward Whymper racconta, in uno dei suoi sopralluoghi negli anni che precedettero la prima scalata del Cervino, di come frotte di guide si radunassero nei pressi dell’albergo Monte Rosa a Zermatt. Agghindati in abiti e cappelli dalle fogge più disparate, letteralmente bruciati dal sole aspettavano nuovi clienti. E osservando i nuovi arrivati facevano congetture sul quantitativo di franchi che potevano scucire dalle loro tasche. 150 anni dopo i pronipoti di quelle guide possono permettersi il lusso di aspettare i loro clienti comodamente seduti in poltrona, tra le quattro mura domestiche.
Mentre i turisti di ieri dovevano rivolgersi al priore del paese per riuscire a contattare qualcuno che li accompagnasse lungo i tortuosi sentieri di valle, oggi le prenotazioni avvengono prevalentemente attraverso la rete internet, on-line. Esistono siti, come quello delle guide svizzere (www.4000plus.ch) che propongono al turista in un’unica videata le foto di tutti i professionisti disponibili, con relativi indirizzi, numeri di telefono, ascensioni proposte, oltre ovviamente al listino prezzi.
Ma stiamo parlando della Svizzera, dove l’organizzazione fa da sempre parte degli elementi distintivi del paese. In Italia la situazione è ben diversa e sono ancora molte le guide introvabili sul web. Nonostante questo, però, è indubbio che l’avvento di internet abbia trasformato il modo di organizzare il loro lavoro. E anche gli ultimi renitenti alla rete si stanno ormai velocemente adeguando.
Ma l’utilizzo intensivo del web ha portato anche a un altro fenomeno epocale: la consultazione, attraverso la rete, delle previsioni meteo, ormai un passaggio, sembra, obbligato per chiunque esca anche solo dalla porta di un rifugio. E’ impensabile partire per la capanna Margherita, il Monte Bianco o per una semplice gita di un paio di ore senza aver prima consultato il proprio sito meteo preferito. Del resto sono i clienti stessi, prima di prenotare una gita, a controllarlo. Non è un caso che in moltissimi siti trattanti argomenti relativi alla montagna si trovi nella pagina principale una finestra dedicata alle previsioni, proprio a dimostrazione di come l’utente voglia esser continuamente aggiornato.
Altro elemento fondamentale che ha garantito la diffusione dello strumento web tra i professionisti del settore è dato dal quantitativo di informazioni che si possono raccogliere in termini di relazioni.
Da sempre le librerie nella casa di una guida alpina o naturalistica straripano di cartine, relazioni su scalate, scialpinismo e quant’altro serva loro per orientarsi nei meandri di ciò che le nostre Alpi e ancor più la fervida fantasia dei loro clienti propongono. Pur rimanendo in genere legata al mezzo cartaceo, la guida in questi ultimi anni ha incominciato ad appoggiarsi sempre più a siti dedicati alla montagna con relativi spazi blog spesso gestiti dagli utenti stessi, con relazioni dettagliate e commenti.
A tal proposito è interessante notare come il successo o meno di un sito sia determinato non tanto dalle visualizzazioni quanto da un mezzo tanto antico quanto efficace, il passaparola. Il consiglio dell’amico-collega vale non solo per quanto riguarda una determinata ascensione o il modello di moschettoni da acquistare, ma anche per quanto riguarda il sito dal quale reperire informazioni. I cugini francesi poi, attraverso il Sydicat National de Montagne, hanno creato un sito accessibile solo ed esclusivamente a guide di alta e media montagna dove si possono scambiare informazioni tra professionisti senza che le varie relazioni vengano “inquinate” da commenti esterni.
Altro aspetto dai risvolti interessanti è quello relativo alle prenotazioni in rifugio on line. Nella stragrande maggioranza dei casi si ha la possibilità non solo di prenotare tramite una mail, ma di avere aggiornata in tempo reale la situazione della disponibilità per tutto l’arco della stagione.
Sono tutti elementi, questi, che pur non avendo stravolto il modo di lavorare di una guida, ne hanno cambiato alcuni risvolti e sicuramente agevolato le modalità di esercizio, riducendo ad esempio il tempo medio di organizzazione di un’uscita.
Andrea Arnoldi