La situazione del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand a poco più di 30 anni dalla nascita, si presenta con un forte dinamismo dell’Ente nell’attuare progetti cui si contrappongono una limitata disponibilità di risorse umane, una sempre maggiore scarsità economica e una rilevante incertezza in campo istituzionale. Negli ultimi due anni, infatti, l’azzeramento dei trasferimenti regionali per investimenti e una continua e costante diminuzione dei contributi per le spese di gestione e manutenzione, insieme alla situazione di incertezza sul destino della nascita dell’Ente di gestione dei Parchi delle Alpi Cozie (che dovrebbe fondere i parchi Orsiera-Rocciavré, Laghi di Avigliana, Val Tronccea e Gran Bosco di Salbertrand), hanno reso sempre più difficile lo svolgimento delle attività del parco.
La risposta dell’Ente è avvenuta grazie alle risorse umane: gli addetti ai lavori sono stati infatti in grado di proporre valide soluzioni per dare seguito ai progetti già avviati e al contempo riuscire a definire nuove iniziative. Attraverso il reperimento di fondi da privati e fondazioni. Come ad esempio la manutenzione di alcuni dei più significativi percorsi del Parco, come il sentiero dei Franchi, Gta, via Alpina, strada dei Valdesi, realizzata grazie al contributo del centro commerciale della zona. E poi un concordato con il Consorzio allevatori dell’alpeggio per la gestione e promozione di alcune realtà del Parco, la collaborazione con la società Sitaf, concessionaria dell’autostrada Torino- Bardonecchia A32, per l’ampliamento la sede del Parco. Infine, altra forma di finanziamento, sono i progetti di carattere europeo come quello sui “Prodotti e sapori delle Alte Valli”, o il progetto “Geoparco Alpi Cozie”.
Tra le maggiori ricadute sul territorio delle attività del Parco, si sottolineano la collaborazione con le associazioni locali nella gestione dell’Ecomuseo Colombano Romean di Salbertrand e le iniziative rivolte agli studenti attraverso stage e corsi indirizzati al settore ambientale.
Infine il turismo, che deve fare i conti con le problematiche di una forte pressione estiva di visitatori in aree sensibili. E che secondo il Parco deve essere affrontato tramite la collaborazioni con le amministrazioni comunali, elementi decisivi per attuare progetti in cui si possano mettere a sistema le risorse presenti sul territorio attraverso le persone che rappresentano il vero valore aggiunto in grado di far fronte a situazioni critiche come quella che sta vivendo da alcuni anni il Parco del Gran Bosco di Salbertrand.
Erwin Durbiano