Il mese scorso, in una videointervista per Torino e le Alpi, Antonio Damasco, direttore della Rete italiana di cultura popolare, aveva descritto il rapporto tra Torino e le sue valli ripercorrendone la distinzione che spesso si è fatta tra la cultura alpina, relegata ad un ruolo di serie B e quella della città, l’unica cultura veramente nobile. È in quel periodo che le valli, culturalmente parlando, si sono ritirate: allora le persone provenienti dalle valli alpine quasi si vergognano di ricordare le loro origini. L’impressione è che oggi qualcosa stia cambiando: lo fotografa bene anche la Rete italiana di cultura popolare, che proprio nelle montagne sta aumentando le sue collaborazioni. A dimostrazione di questo sentimento da 6 anni la Rete fa da capofila nell’organizzazione della Giornata Nazionale della Rete Italiana di Cultura Popolare che si festeggia ogni 13 dicembre.
Una giornata di festa – o meglio, di feste – per ricordare e valorizzare il ruolo delle tradizioni, di saperi che si tramandano, spesso oralmente, di generazione in generazione.
Ogni anno all’iniziativa aderiscono associazioni, artisti, scuole, musei, biblioteche, enti locali e singoli cittadini impegnati nella salvaguardia della cultura popolare.

Ogni regione italiana, nel corso della prossima settimana, si attiverà con una serie di eventi e rassegne, tutti inseriti nel programma della Giornata, consultabile sul sito web della Rete italiana di cultura popolare.

Il “13 dicembre” può essere seguito in diretta, dalle 18 alle 22, su TradiRadio. Tradizione e Tradimento, la web radio della Rete italiana di cultura popolare.