Nelle Alpi, e in genere in tutti i territori montani, il volo dell’elicottero produce un forte inquinamento acustico che reca grave disturbo alle persone – sia chi in montagna vive che chi vi si reca alla ricerca di silenzio e tranquillità – e pesanti effetti sulla fauna selvatica per la quale, specie nel periodo invernale, il rumore dell’elicottero può essere fatale. Inoltre, sempre nel periodo invernale, i voli a bassa quota possono costituire un grave pericolo contribuendo direttamente o indirettamente al distacco di masse nevose. L’utilizzo dell’elicottero dovrebbe pertanto essere limitato soltanto ai voli strettamente necessari. In realtà la maggior parte dei voli in elicottero viene effettuata per motivi turistici: eliski in particolare. Per il trasporto in alta quota di poche persone, un’intera valle è costretta a subire per ore e ore il rumore generato dagli elicotteri.
L’utilizzo ludico dei velivoli a motore è vietato in tutti i paesi alpini – o regolamentato in maniera rigorosa come in Svizzera, dove sono localizzati punti di decollo e di atterraggio – tranne che in Italia, ad eccezione delle Province Autonome di Trento e Bolzano, dove è espressamente vietato.
In Piemonte è attualmente in discussione, presso il Consiglio regionale, una Proposta di legge che, in teoria, mira a disciplinare il volo a fini di tutela ambientale, ma che in realtà rischia di portare una deregulation con effetti peggiorativi. La proposta nasce dalle esigenze di poter continuare a praticare l’eliski in una zona, quella dell’Alta Valsesia, soggetta alle restrittive norme di tutela all’interno di aree Natura 2000. La proposta si basa sulla possibilità di affidare ai comuni il potere di individuare le zone dove praticare i voli turistici, zone di decollo e atterraggio comprese. Ma il rischio è quello di causare la proliferazione di un’attività al momento fortunatamente relegata a pochi comprensori (Alta Valsesia e Alta Valle Susa e negli ultimi inverni anche le Alpi Marittime).
La preoccupazione di Cipra Italia è che i comuni montani non abbiano le competenze e le capacità per definire quali siano le zone idonee al decollo o all’atterraggio di velivoli a motore. Non si può quindi demandare loro la regolamentazione di un settore come quello dello spazio aereo e del volo con elicotteri. Inoltre auspichiamo che sui territori protetti (parchi, riserve naturali, rete Natura 2000) le attività ludiche che si avvalgono di volo motorizzato a bassa quota siano da escludere per principio, senza possibilità di deroga. Altro che, come si legge tra le righe del dispositivo, consentire ai parchi – le cui difficoltà economiche sono note – di far cassa mediante l’eliski!
Negli ultimi anni in molte vallate alpine piemontesi attività turistiche invernali come lo scialpinismo, l’escursionismo con le ciaspole, l’osservazione della fauna selvatica, hanno visto un notevole incremento, con ricadute economiche per gli operatori locali. Ma tali attività sono incompatibili con il frastuono provocato da decolli, atterraggi e sorvoli a bassa quota di velivoli a motore. Per questo motivo auspichiamo che la legge in questione venga rivista e che il Piemonte non diventi la prima regione dove in montagna sono gli elicotteri a farla da padroni.
Francesco Pastorelli
auspico che la legge su elisci in Piemonte venga rivista scrivo da prali val germanasca