Tutto comincia dalla Riserva Naturale del Mont Mars, una piccola area protetta situata a Fontainemore, un comune della media Valle del Lys. L’occasione di gestire il Centro visitatori arriva nel 2012 quando, già residente a Fontainemore, guida naturalistica e laureando in Scienze e cultura delle Alpi, mi viene proposto di scrivere un progetto. Per me appassionatissimo di Alpi a trecentosessanta gradi fu una grande occasione per provare a mettermi in gioco, sul campo, per sperimentare passione e studi. Ho partecipato così alla gara e ad aprile 2012 ho iniziato l’avventura alla guida del Centro visitatori della Riserva Naturale del Mont Mars. L’incarico inizia con la consapevolezza che la creazione di un’offerta di intrattenimento, animazione ed edutainment legata alle componenti rurali e culturali del territorio non avrebbe potuto che giovare al già fiorente sviluppo della località. Sono convinto che un’area protetta debba assolvere alla fondamentale funzione di tutela e protezione dell’ambiente, ma anche dell’uomo che nei secoli si è legato in maniera sostenibile a quell’ambiente modellandolo e trasformandone habitat e paesaggio. La tutela deve quindi rappresentare uno strumento di sostentamento sociale ed economico per la popolazione attraverso la valorizzazione positiva di tutte le sue componenti.
Ma prima di mettermi al lavoro dovevo conoscere meglio la realtà in cui andavo ad operare: Fontainemore è una realtà di media montagna situata in Valle del Lys, a metà strada fra Pont Saint Martin in fondovalle e Gressoney, località di eccellenza in Valle d’Aosta, con una storia alpinistica, turistica e sciistica più che secolare. Fontainemore inizia a svilupparsi turisticamente negli anni novanta con la nascita della Riserva Naturale del Mont Mars (1993) localizzata nell’alto vallone del torrente Pacoulla fra la conca dei laghi Lei Lounc e della Balma e lo spartiacque che divide la Valle d’Aosta dal Biellese. Legato alla Riserva Naturale nasce il progetto di un Centro Visitatori da realizzare in Capoluogo, a Fontainemore, dotato di un salone polivalente, un museo naturalistico permanente e un ufficio di informazioni turistiche. Parallelamente nella località Pian Coumarial, situata a 1450 metri di quota, con una strada carrozzabile di recente costruzione, nasce alle soglie del 2000 il progetto di una pista di fondo con un piccolo “Foyer” alla partenza, che avrebbe fatto da leva dello sviluppo del turismo invernale ed estivo della località. I progetti prendono vita e segnano la nascita di una località turistica decisamente fuori dai circuiti più noti del turismo valdostano, ma ancora caratterizzata da un carattere fortemente rurale presente ancora oggi. Pian Coumarial viene preso in gestione da Stefano Ghisafi, maestro di fondo di Gressoney-La-Trinitè, che in società con un amico dà il via nel 2006 a una nuova “avventura di turismo dolce” in Valle d’Aosta. Stefano, gestore del “Foyer”, del noleggio sci e racchette da neve e direttore della pista di fondo racconta: «Il posto mi piaceva moltissimo, l’idea della pista di fondo c’era già. Io uscivo dalla carriera di allenatore di fondo e avevo intenzione di imbastire un progetto per il futuro. Le amministrazioni hanno creduto nella grande potenzialità del luogo e dello sviluppo parallelo della Riserva Naturale. Da agonista e da allenatore ebbi l’occasione di viaggiare molto e quindi osservare e portare con me tante idee soprattutto d’oltralpe, dove le località che hanno scelto di impostare lo sviluppo turistico senza impianti a fune sono molte. Appena iniziata l’avventura ebbi quindi l’idea di realizzare qui a Coumarial, oltre alla pista di fondo, tre itinerari per racchette da neve di diversa difficoltà e lunghezza, segnati con pali colorati. Seguendo la filosofia di alcune stazioni francesi “A chacun sa trace”, lavorai per far convivere in armonia i 9 km di pista di fondo, i 12 km di pista di fondo escursionismo e tre itinerari segnati per racchette da neve. Sono convinto che un ospite ben seguito, guidato ed informato è certamente un ospite molto attento, responsabilizzato e rispettoso».
Negli anni, grazie all’ottima cucina tipica del ristoro, seguendo la vocazione di un turismo legato allo sci di fondo, allo scialpinismo e alle racchette da neve in inverno e all’escursionismo in estate, Coumarial si è affermato come punto di riferimento della Bassa Valle d’Aosta per coloro che amano il territorio e la natura lontano dai grandi flussi del turismo di massa. Ma fino all’anno scorso la località era sprovvista di posti letto, a fronte di una discreta domanda. Il gap è quindi stato recentemente coperto dall’apertura di un Agriturismo con otto camere e 20 posti letto, a poche centinaia di metri da Pian Coumarial, da parte di una famiglia rurale del luogo che ha deciso, a fronte di un grande investimento, di affiancare alla zootecnia la ricettività di qualità.
In questo momento lo sforzo nostro e di altri operatori è quello di partire da Pian Coumarial per coinvolgere tutta la montagna di Fontainemore, caratterizzata da antichi villaggi splendidamente inseriti nel paesaggio culturale, e proseguire verso lo sviluppo di un turismo di qualità legato alla natura, alla cultura, all’escursionismo e al prodotto tipico. Nella progettazione della mia attività ho cercato di pormi come obiettivo principale il lavorare in piena sinergia con lo sforzo decennale di valorizzazione della vocazione sportiva, escursionistica e naturalistica del territorio di Pian Coumarial e della Riserva Del Mont Mars, prestando attenzione alle dinamiche territoriali e alle risorse endogene. Il mio lavoro si è orientato quindi verso la valorizzazione della componente antropica, agricola, gastronomica, architettonica, etnobotanica, artigianale e simbolica, più generalmente culturale.
Oltre alla pista di fondo gestita da Stefano, quest’inverno alle passeggiate guidate con racchette da neve, realizzate insieme alla cooperativa Habitat, alle guide escursionistiche e naturalistiche, alle strutture ricettive e agli operatori del territorio, verranno accostate altre iniziativa come osservazione astronomica notturna, cena nei ristori di montagna con accompagnamento musicale di cornamuse, organetti e ghironde, corsi di fotografia naturalistica, giornate dedicate alla nivologia in compagnia di esperti dell’Università di Torino e presentazione di libri e mostre fotografiche presso il cento visitatori.
Per realizzare tutto questo è fondamentale non abbassare l’attenzione sull’aspetto della progettazione e della pianificazione a lungo termine da parte degli amministratori comunali e regionali. E’ importante non fermarsi all’apparenza di una località piena nelle domeniche di alta stagione, ma lavorare costantemente sui target turistici di qualità, sulla formazione dei giovani, sul monitoraggio degli investimenti che vengono effettuati sul territorio, sulla gestione delle dinamiche legate ai nuovi abitanti e alle nuove attività con un occhio di riguardo al potenziamento del mercato turistico estero che può costituire una fondamentale risorsa anche in ottica di destagionalizzzione. E’ fondamentale inoltre potenziare la rete e lavorare in sinergia con gli altri comuni della Valle del Lys, soprattutto con Gressoney, che costituisce un bacino turistico dal grande blasone e dalla forte attrattiva.
Federico Chierico
Bravo, hai tutte le carte in regola per convincere e per…vincere!