Si è svolta lo scorso 18 maggio la presentazione dell’ultima iniziativa del Parco del Po cuneese. Il Contratto di fiume Alto Po è il sesto dei cinque progetti tematici avviati in seno al Pit, il Piano Integrato Transfrontaliero che sancisce il legame e la cooperazione che negli ultimi anni hanno caratterizzato le attività del Parco del Po e quelle del Parc naturel régionale du Queyras. Centrati sull’ambiente e sul turismo responsabile, sulla cultura alpina e su prodotti e risorse locali, si riferiscono tutti a settori d’interesse condivisi e fruibili sul territorio da residenti, visitatori e turisti.
Riaffermando la centralità dell’acqua nell’ottica di uno sviluppo eco-sostenibile, il Contratto di Fiume Alto Po individua una serie di ambiziosi obiettivi che consentano la gestione e la valorizzazione di un’area idrografica che si estende per 716 km quadrati e in cui risiedono più di 90mila persone. Punto nodale del progetto è la sensibilizzazione di amministrazioni, Comuni e Unioni di Comuni, associazioni agricole e di categoria, privati e popolazione sulla “risorsa acqua”. Il progetto ha coinvolto sindaci, tecnici, operatori e bambini e ragazzi di valle e di pianura in un percorso di conoscenza dei corsi d’acqua, del suolo, della flora e della fauna delle zone umide, promuovendo il fiume come ecosistema da tutelare e valorizzare.
Appena entrato nella fase di “attivazione” dopo un iter iniziato nel 2011, resta ancora da capire quale sarà il soggetto istituzionale che seguirà il progetto negli stadi successivi e lo renderà operativo, anche in vista della recente decisione dell’Unesco di inserire l’area del Monviso nella Riserva della Biosfera (Programma Mab – Man and Biosphere). La mancata candidatura della Provincia di Cuneo – l’ente che, per estensione e competenza, meglio si presterebbe a tale funzione – apre la strada a un eventuale coinvolgimento dell’Ente Parco, che vedrebbe così riconosciuto il ruolo svolto in tutta la fase di “preparazione” del progetto.
Daria Rabbia
Info: www.monviso.eu