La quinta edizione del Festival della Montagna, svoltosi a Cuneo tra il 6 e l’11 aprile, dedicata quest’anno al tema Sopra-vivere, è stata premiata da una grande affluenza di visitatori.
Il programma, attraverso le sei sezioni (Film, Teatro, Ragazzi, Musica, Incontri, Convegni) e i suoi quaranta appuntamenti, ha proposto un’immagine eclettica della montagna, giocando sui diversi aspetti della sopravvivenza e del “vivere sopra”: a quote più elevate, in una semplificante lettura, oppure vivere oltre, nel senso di scegliere di abitare la montagna, tra difficoltà, sforzi e tenacia che a volte questo comporta.
Cuore della manifestazione è stato il Festival Film, curato da Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino: ogni proiezione ha registrato il tutto esaurito ed è stata seguita dall’interessante opportunità di dialogare direttamente con i registi e i protagonisti presenti in sala. Ospite d’onore del Festival, lo straordinario regista Vittorio De Seta, con alcuni dei suoi documentari tratti da Il mondo perduto, tra cui il capolavoro I dimenticati.
L’apprezzamento del pubblico ha premiato l’opera del regista Alessandro Pugno (http://papaverofilms.com/). In questo documentario una galleria di personaggi – quelli che non se ne sono mai andati, gli emigrati, i nuovi arrivati – racconta la storia recente di Realdo, piccolo paese delle Alpi Liguri. Guido, Giuliana, Anna, Francis e gli altri sembrano vivere isolati dal mondo moderno, ma qui hanno le loro radici e con amore e perseveranza curano il loro paesino e ne mantengono intatta la memoria, custodendo una culla per il futuro dell’umanità. Hanno scelto una vita di isolamento e contatto con la natura, sono in pochi, ma si bastano perché si vivono fino in fondo, pur sapendo che anche il loro è un addio a un mondo che scompare.
Ambra Zambernardi