Dire semplicemente che Dislivelli è uno dei partner di “Fatti di Montagna” sarebbe riduttivo. Non basta neanche sottolineare che l’Associazione Dislivelli è sicuramente tra gli interlocutori più autorevoli quando si ragiona di un’idea moderna della montagna che sappia concretizzarsi in progetti radicati sul territorio. Per spiegare il profondo legame ideale che esiste tra l’Associazione e il neonato progetto di comunicazione “Fatti di Montagna” è fondamentale dire dei tanti anni (non proprio dall’inizio, ma quasi) in cui ho seguito con passione, anche come socio, il grande lavoro di apertura e approfondimento dello sguardo sulle terre alte che Dislivelli ha portato avanti.
Questa visione, andando a mescolarsi alla mia esperienza quotidiana di incontri con molte persone che guardano alla montagna a partire da tantissimi e diversi punti di partenza, ha fatto nascere l’esigenza di provare a creare una narrazione delle terre alte a più voci.
“Fatti di Montagna” sono tanti sguardi appassionati che partono da osservatori e competenze differenti perché l’attrazione verso la montagna può avere le forme più diverse e concretizzarsi negli approcci più svariati: da quello accademico a quello sportivo, da quello del benessere a quello del lavoro, da quello da cittadino a quello da residente. La scommessa è far convergere tutti questi sguardi per restituire un’immagine della montagna il più completa e complessa possibile. Il lettore di FdM vi potrà trovare alcuni degli aspetti che lo spingono a vivere la montagna, ma anche conoscerne altri non ancora esplorati. Uno sguardo che gira attorno alla montagna per considerarne i tanti versanti, ma che va anche in profondità perché gli occhi sono quelli di persone che attraverso una professionalità sanno raccontarci la “loro montagna” con grande competenza.
Oltre a Dislivelli, diversi sono i partner (l’attuale elenco: https://fattidimontagna.it/partner/) che man mano si sono aggiunti e continueranno ad aggiungersi. Ogni partner sviluppa la propria rubrica attraverso la quale raccontare i temi di cui è portatore. Ogni rubrica viene sviluppata anche in base alle esigenze e caratteristiche del partner in modo che davvero possano emergere sensibilità differenti.
Un minimo comune denominatore per tutti però c’è e deve esserci: è il manifesto di “Fatti di Montagna” (https://fattidimontagna.it/manifesto/) Sono sicuro che le amiche e gli amici di Dislivelli non potranno non ritrovarsi nei concetti espressi da un manifesto che attinge proprio da quelle idee e ricerche sviluppate dall’associazione. Avere un manifesto che parli della montagna come ambiente unico, come territorio con specifici limiti, opportunità e come possibile laboratorio di un’innovativa alleanza tra uomo e ambiente, credo sia importante al fine di dare una bussola agli sguardi che FdM sta raccogliendo e raccoglierà. Seppur nella loro diversità, è fondamentale che gli approcci dei partner non siano di predazione, ma portino una visione rivolta al futuro della montagna, nella convinzione che parlare di futuro della montagna è parlare del futuro di tutti noi. Indipendentemente da dove abitiamo.
Sarebbe sbagliato dire che FdM si rivolge a tutti. FdM si rivolge a chi non solo dice di amare la montagna, ma vuole provare ad agire e riflettere per il suo futuro. Si può aderire come partner, ma anche condividendo il manifesto come semplici cittadini che ne riconoscono la validità dei principi e vogliono provare ad orientare le proprie azioni in linea con essi. Il punto non è pensare di aver già percorso tutta la strada, ma la voglia di muovere un passo dopo l’altro con perseveranza. Uno dei primi passi potrebbe essere proprio far conoscere il manifesto a chi pensiamo possa farlo proprio.
Tutti i contenuti delle diverse rubriche, che siano aspetti più tecnici, filosofici, scientifici o politici, vogliono offrirci spunti di riflessione, per capire concretamente come vivere la montagna con le nostre inclinazioni e passioni, ma non con superficialità. Nel tentativo di proporre un prodotto che fosse anche nuovo dal punto di vista comunicativo, si è deciso che la maggior parte degli articoli fossero legati ad un podcast, ascoltabile dal sito o da qualsiasi piattaforma di distribuzione di contenuti audio. Questo è un modo di fruizione di contenuti sempre più apprezzata e che non impedisce un serio approfondimento degli stessi. Anzi è uno strumento in più che si aggiunge a testi e immagini. L’intento costante è quello di fornire i giusti spunti per incentivare un lavoro di approfondimento, che non potrà essere che personale, magari sfruttando e partendo dai link esterni di cui spesso sono corredati gli articoli.
Anche la newsletter, alla quale è possibile (e auspicabile) iscriversi, vuole essere uno strumento di riflessione e approfondimento in cui, con scadenza mensile o bimensile, si fa il punto e si riprendono eventuali temi emersi nell’ultimo periodo.
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Ma questa è solo una delle tante novità che bollono in pentola e che man mano arricchiranno l’offerta di “Fatti di Montagna” che ha appena iniziato a crescere. Se saremo sempre di più ad ammettere di essere “fatti di montagna” non potremo che sentirci tutti partecipi del futuro delle terre alte.
Luca Serenthà