Il Forte di Exilles, in Valle di Susa, non è più gestito dal Museo della Montagna di Torino. È ufficiale. A partire dalla prossima stagione estiva gli eventi che verranno realizzati all’interno del Forte saranno a carico di qualcun altro.
Il Museo della montagna, in stretta collaborazione con la Regione Piemonte, era impegnato dal 2000 nella gestione della storica fortezza, che il sito ufficiale www.fortediexilles.it definisce come: “Esempio dell’architettura fortificata francese e sabauda, è in primo luogo museo di se stesso”. Ma l’assessorato alla cultura della Regione Piemonte ritiene che anche il Forte di Exilles, scaduta la convenzione con il Museo della Montagna, debba passare per una riorganizzazione complessiva delle risorse che la Valle di Susa può offrire nel suo insieme. Ripensando a come metterle in rete.
Quindi, sembra di capire, secondo la Regione è finito il periodo in cui un bene come quello di Exilles poteva esistere come “museo di se stesso”, oggi bisogna pensare ad altro. L’idea dell’assessorato è che negli ultimi anni siano state spinte molto le Montagne olimpiche dimenticando che le nostre valli possono valorizzare un turismo outdoor in crescita, che coinvolge turisti in arrivo anche da paesi stranieri, interessati alle zone più ricche di cultura, anche nelle mezze stagioni. È in questo senso che bisogna dare nuova vita al Forte, in rete con le altre risorse del territorio.
C’è poi il problema di trovare qualche elemento di forte traino per i turisti in transito per la Valle, attirando se possibile nuovi visitatori, in modo da rendere sostenibile anche economicamente l’intera struttura. Oggi per far spostare la gente c’è bisogno di grandi mostre e nomi di richiamo.

Finiti i tempi in cui l’amministrazione pubblica poteva gestire in prima persona una struttura di tali dimensioni, la Regione ha lanciato un bando con la formula della “manifestazione d’interesse”, scaduto il 6 marzo, per “raccogliere le idee” sul futuro del Forte. «Ora le proposte sono al vaglio spiegano dagli uffici regionali –. Vogliamo dar vita nuova al Forte, trovando una realtà disposta a investire nella struttura. Partendo magari da un testimonial forte come per i Messner Mountain Museum. Quella potrebbe essere la chiave, in modo da attrarre turisti e fare da traino alla ristorazione e all’affitto di sale per convegni e manifestazioni, per rendere l’operazione più sostenibile».
Con quali tempi? «Per la stagione estiva partiamo con una serie di offerte culturali – fanno sapere dall’assesorato – cercando di coinvolgere il territorio. E in autunno speriamo di aver individuato la realtà giusta per l’affidamento».
Maurizio Dematteis