Il progetto EuroMARC (Mountain Agrofood products in Europe, their consumers, retailers and local initiatives) della rete Euromontana, cofinanziato nell’ambito del 6° Programma Quadro per ricerca e sviluppo tecnologico dell’Unione Europea, ha presentato a fine febbraio i risultati di sintesi dell’indagine condotta durante l’ultimo triennio sull’economia dei prodotti agroalimentari di montagna, con un confronto europeo tra i contesti di Austria, Francia, Gran Bretagna, Norvegia, Romania e Slovenia. Interessanti le conclusioni anche per il contesto italiano, assimilabile (con i dovuti confronti) ai casi dei tre territori alpini considerati. Il progetto segue uno studio precedente condotto nel periodo 2002-2004, allora avviato su tre assi portanti: la qualità dei prodotti e dei processi di montagna, le strategie innovative di qualità e di marketing, le politiche che identificano e valorizzano i processi di produzione. Risultati concreti del progetto iniziale furono la diffusione di conoscenza e di cooperazione, oltre la redazione di una Carta europea dei prodotti montani. EuroMARC, che sfruttando questo avviamento di rete, conduce in cinque working projects a un approfondimento su temi quali la percezione dei consumatori in relazione ai prodotti montani di qualità, le caratteristiche delle filiere e le reti degli attori coinvolti nell’agroalimentare montano. Non ultimo un aggiornamento sui caratteri del framework delle politiche ai vari livelli, per l’individuazione di ostacoli e punti di forza, delineando linee guida orientative per gli attori coinvolti.
Emerge, nel complesso, un quadro molto variegato. In relazione ai consumatori, ad esempio, il progetto mostra come sia difficilmente inquadrabile un consumatore tipico “europeo”, dipendente non tanto dalla percezione e dalla cultura locale (in Francia ed Austria ad esempio il prodotto montano è percepito anche come “specificità locale”, mentre così non è per altri paesi) quanto dalla nascita di nuove classi di product consumers (turisti, acquirenti, o anche gruppi di popolazione locale e nuovi residenti), particolarmente attente al fattore qualità rispetto ad altri gruppi. Più inquadrabili le reti e le filiere, all’interno del cui panorama complessivo escono bene i territori alpini (rappresentati si ricorda dai tre soli casi di Francia, Austria e Slovenia), che paragonate ad altri contesti posseggono una maggior riconoscibilità di prodotto e una migliore conoscenza dei processi di filiera (pare che invece i casi scozzesi e norvegesi abbiano una visione più pasticciata e descrivano con difficoltà la relazione che lega il prodotto al territorio montano).
Alberto Di Gioia

Specifiche informazioni sono contenute all’interno dei cinque report del progetto, visionabili su www.mountainproducts-europe.org/sites/Euromontana/EuroMARC_Project/Origins_and_methodology.aspx#

Partner del progetto EuroMARC: Euromontana (coordinatore), Österreiches Institut für Raumplannung  OIK-Vienna, University of Innsbruck UIBK, Ecole Nationale d’ingénieur des Techniques Agricoles de Clermont, Institut Supérieur d’Agriculture Rhône-Alpes Isara-Lyon, University of Highlands Perth College, Scottish Agricultural College, National Institute for Consumer Research SIFO-Oslo, Institute of Montanology from Cristian-Sibiu, University of Maribor.