Luogo: Champorcher (1427 m), AO
Progetto: Danilo Marco, Sergio Béchaz, Mauro Zucca Paul
Cronologia: progetto 2006 – 2008, lavori 2009 – 2010

L’edificio è una costruzione ex-novo che si imposta su di un basamento seminterrato esistente sul quale doveva essere installato uno chalet prefabbricato in legno che però è andato completamente perduto a seguito degli eventi alluvionali del 2000. L’amministrazione comunale di Champorcher ha scelto di completare la costruzione realizzando al di sopra un edificio più grande che ospitasse funzioni diverse tra le quali un punto di informazioni turistiche, un ufficio postale, una farmacia ed uno spazio per la Pro-loco.
La nuova struttura, in muratura portante, cerca di ricreare una serie di spazi riparati da neve e pioggia – sia all’ingresso del salone al seminterrato, che era privo di un foyer di ingresso – sia al di fuori degli spazi al livello stradale, attraverso l’accentuazione degli sporti del tetto sul lato nord e sud, sostenuti da pilastri in legno tali da creare una seconda pelle all’edificio.
Il progetto è particolarmente attento alle questioni inerenti l’efficienza energetica, sia dal punto di vista dell’involucro che degli impianti, in virtù del fatto che il comune ha da poco avviato l’iter per la certificazione ambientale ISO 14001. Per questo motivo l’edificio è stato dotato di un impianto a pompa di calore geotermica e da un’apparecchiatura per la ventilazione meccanica controllata con recupero di calore. Il tetto, costituito da un’unica grande falda, ospita i pannelli fotovoltaici e nel sottotetto è stata collocata la centralina dell’impianto.
Per ciò che riguarda l’involucro, la muratura è stata rivestita con un cappotto in fibra di legno e finita con un tavolato di larice mentre nel seminterrato l’isolamento è stato realizzato dall’interno con  un cappotto di sughero, per salvaguardare l’aspetto esterno costituito dal muro in pietra a vista.
A partire dalla fase progettuale è stata richiesta la certificazione energetica all’Agenzia CasaClima di Bolzano, che ha validato il progetto e ne ha seguito la costruzione. Infine è stata effettuata una prova di tenuta all’aria – il cosiddetto Blower Door Test – che ha confermato valori adeguati per la classe A.
L’edificio è stato riconosciuto come “impianto dimostrativo”, da parte dall’Assessorato Attività Produttive e Politiche del Lavoro della Regione Autonoma Valle d’Aosta,  beneficiando di un contributo nell’ambito della legge regionale per la promozione dell’uso razionale dell’energia.
Il progetto rappresenta dunque un interessante esempio di come interpretare in chiave contemporanea la realizzazione di nuovi piccoli spazi ad uso pubblico e di come  integrare nelle nuove architetture le tecnologie per l’efficienza energetica senza arrivare da un lato alla brutale giustapposizione degli impianti al volume dell’edificio e senza scadere dall’altro nella banale riposizione dello chalet prefabbricato in legno dall’aspetto tradizionale.
Roberto Dini e Mattia Giusiano