Finanziato dall’Unione Europea nel quadro del Programma spazio alpino, con attuazione compresa nel periodo 2008-2011, il progetto Econnect si propone di aumentare la connettibilità ecologica delle Alpi, valorizzando le reti ecologiche sia all’interno che all’esterno del territorio.
Il progetto è articolato in sette working packages condotti su sette aree pilota (in Italia, le Alpi Marittime, la regione del Monte Rosa e la Valle dell’Adige), con attività che, partendo da una attenta analisi dello stato delle barriere ecologiche e delle barriere giuridiche, dovranno definire scenari di possibile evoluzione paesaggistica sulla base del livello di connettività ecologica necessaria a collegare tra loro gli habitat sfavoriti e garantendo corridoi di migrazione per alcune specie.
I lavori sono tuttora in corso, ma a metà del progetto sono in atto interessanti iniziative legate alla comunicazione delle tematiche ecologiche, che hanno portato alla promozione del primo concorso fotografico (aperto a tutti) incentrato sul “concetto di superamento delle barriere ecologiche nel contesto alpino“. Esso vuol portare una sfida ai partecipanti, intorno al tentativo di rappresentare il problema delle barriere ecologiche sia dal punto di vista dell’uomo che degli animali e delle piante, in relazione alle strategie adottate per superarle (con o senza l’intervento umano). L’iniziativa (la scadenza del concorso è il 15 gennaio 2011) pare un interessante strumento di divulgazione scientifica, volto a coinvolgere le persone su tematiche spesso non così evidenti ai non esperti.
Alcuni primi risultati: il Governo tedesco sta sviluppando un “Programma nazionale della connettività”, legato agli investimenti per le infrastrutture e alle politiche di pianificazione urbana, relazionate ad esempio al tema della sicurezza stradale. L’associazione dei cacciatori tedesca stima che in Germania sono coinvolti almeno 250.000 animali l’anno in incidenti stradali, con un impatto economico complessivo di 500 milioni di euro, considerando che agli animali si aggiungono mediamente 3.000 feriti umani e 20 decessi. Da questo esempio è evidente come gli effetti dei problemi ecologici siano tutt’altro che secondari, del tutto legati alla vita quotidiana delle persone.
Alberto Di Gioia
Per saperne di più:
www.econnectproject.eu