Andrea Mubi Brighenti, Cristina Mattiucci e Andreas Fernandez, lo sQuaderno, professionaldreamers.net
Il n.16 – sull’immaginario dei luoghi – ha preso forma a partire da un invito all’ascolto di «quella sincope che avevamo intuito potesse generarsi nella tensione dissonante tra i tempi delle trasformazioni materiali legate al nostro abitare un mondo (il mondo) e l’operare nel tempo dei desideri, delle memorie e delle rappresentazioni che reggono questo stesso abitare».
Nella sospensione creata da questa sincope hanno operato i singoli autori che, nella diversità di approcci, offrono molteplici possibilità di interpretazione del modo in cui immaginario e luoghi si intrecciano, tra le quali anche una lettura più specifica dell’abitare in montagna. In particolare, Christian Arnoldi fa emergere il ritmo intermittente che definisce gli spazi esistenziali di alcune vallate della montagna alpina, e Arianna Cecconi, raccontandoci della montagna andina, ci parla di come una continuità nell’esperienza tra mondi diversi sia importante nel “dare forma” alla realtà.
Alessia de Biase coglie il “frattempo” tra la demolizione a tappe di una banlieue francese, e l’avvenire che questa dovrebbe liberare. L’esplorazione di Second Life in cui ci conduce Fabio Fornasari, si inserisce ancora nella riflessione sulla relazione fra mondi diversi che conformano la realtà.
Le nostre riflessioni sui “bassi” napoletani e di Federico Zanfi sulla città abusiva, sono invece più collegate all’abitare e ai desideri che l’accompagnano, mentre i testi di Giorgia Bongiorno e Piero Zanini introducono la dimensione del paesaggio, a partire da come lo vivono e lo raccontano, in una vecchia rubrica televisiva, Andrea Zanzotto e Pier Paolo Pasolini.
In questo tentativo di comprensione delle sincopi nell’immaginario dei luoghi si inserisce anche la ricerca fotografica di Massimo Sordi.
(Cristina Mattiucci e Piero Zanini)