Il 7 ottobre scorso la tradizionale tv analogica ha definitivamente smesso di far parte della vita dei cittadini delle province di Torino e Cuneo, lasciando il posto al tanto atteso digitale terrestre.
Un passo verso la modernità? Tutt’altro. L’ennesima dimostrazione della scarsa volontà delle istituzioni di colmare il divario tecnologico di chi vive in montagna.
Dal momento del passaggio alla nuova tecnologia, i canali della Rai sono completamente scomparsi dai televisori di migliaia di abitanti delle vallate alpine piemontesi. E non si può certo dire che si tratti di una sorpresa. Da mesi i giornali riportavano gli allarmi dei presidenti delle comunità montane, che facevano notare come i ripetitori che portavano il segnale analogico in montagna, avrebbero smesso di funzionare con il digitale terrestre, lasciando i cittadini privi dei canali del servizio pubblico. Molte di queste antenne, infatti, erano state installate di tasca propria dagli enti locali dei comuni di montagna, dimenticati dalla Rai, e non sono state adattate all’attivazione del digitale terrestre.
«La Rai è obbligata da contratto nazionale a coprire con il proprio segnale circa il 95% della popolazione – spiegano dall’ufficio stampa dell’Uncem –. Purtroppo, come al solito, a essere svantaggiato è quel restante 5%, che vive nelle aree meno facilmente raggiungibili».
Dopo oltre un mese di disagi, comunque, le proteste di chi è rimasto senza segnale sembrano essere finalmente servite a qualcosa. A novembre, infatti, la Rai si è impegnata a intervenire su circa un terzo dei ripetitori delle montagne piemontesi, portando il segnale in alcune delle valli. Per i restanti due terzi delle antenne, le modifiche verranno invece finanziate dalla Regione Piemonte, che ha stanziato 400.000 euro per adattarle alla nuova tecnologia.
«La Rai ci ha garantito che, nelle nostre valli, i problemi dovrebbero venire risolti entro pochi giorni» spiega ottimisticamente Danilo Crosasso, presidente della Comunità Montana delle Valli Orco e Soana.
In montagna, però, l’ottimismo deve essere sempre accompagnato da una buona dose di realismo, soprattutto alle soglie dell’inverno: «A noi non è stato ancora comunicato niente – racconta infatti Riccardo Benvegnù, sindaco di Acceglio, in Val Maira –. Tra poco le zone dove ci sono i ripetitori saranno ricoperte di neve; se non intervengono in fretta, sarà difficile vedere i canali Rai quest’inverno».
Giacomo Pettenati