«Ho tentato un matrimonio tra due vocazioni: l’università e la montagna. Al rifugio ho organizzato molti seminari con i miei studenti, convincendomi che non sono poi due mondi così diversi. Sono cosciente di aver sacrificato alcuni aspetti della vita sociale e professionale, ma da quando sono qui non c’è giorno che non mi alzi a lavorare contenta». Ma anche: «Sono arrivato a Torino il 13 agosto del 1989 da Kuribka, Marocco. Ho dormito una notte a Porta Palazzo, da un connazionale, e poi mi sono subito spostato in Val di Susa: prima Sant’Ambrogio poi qui a Bussoleno. Torino era troppo caotica e gli affitti troppo alti».
Questi alcuni stralci presi dalle interviste realizzate nel progetto di ricerca di Dislivelli “Vivere a km0”. Progetto in dirittura d’arrivo, i cui risultati parziali verranno presentati da Federica Corrado in occasione dell’incontro 2010 dell’Aisre, Associazione Italiana di Scienze Regionali (all’interno della sezione dal titolo “Città alpine in un territorio diversificato e percorsi di sviluppo innovativo”), che si terrà ad Aosta tra il 20 e 22 settembre, per animare un dibattito sul ruolo delle città alpine.
Federica Corrado spiegherà come, analizzato il rapporto tra soggetti e territorio, in alcune valli alpine si sono venute a creare relazioni geografiche verticali e orizzontali che hanno innescato dinamiche territoriali di sviluppo. E di come gli effetti di questi cambiamenti in atto nel territorio montano siano del tutto spontanei, spesso non pianificati attraverso specifici programmi e difficilmente sostenuti da politiche pubbliche dedicate. Come nel caso italiano.
Info: www.aisre.it