«A volte una scelta val la vita», mi diceva un amico trasferitosi da Milano in Valle Antigorio, lasciandosi alle spalle gare d’appalto al ribasso e pugnalate alla schiena dei colleghi e concorrenti nello stato di natura del “tutti contro tutti” cittadino. «Perché ti dimentichi lo stress, l’analista, e a me è sparita pure l’allergia da polline». Lui si è messo ad allevare capre e oggi produce ottimi formaggi e accoglie i vecchi amici cittadini con cui ancora è legato nel suo B&B, per raccontare, far vedere e provare che un altro modo di vivere, un altro mondo è possibile. In montagna. E sono tante ormai le esperienze di questo tipo, non più le fughe degli anni ’70, l’isolamento da un mondo “ingiusto e crudele”, ma ponti gettati tra città e montagna, collegamenti che possono migliorare la vita di tutti.
Il fil rouge che lega la vita urbana e quella rurale in quota ultimamente passa anche e soprattutto per una nuova forma di turismo “artigianale”, portato avanti in Piemonte Valle d’Aosta e Liguria da persone che gestiscono i Luoghi, rifugi, B&B, piccoli alberghi, campeggi e foresterie, della rete di turismo responsabile Sweet Mountains. Si tratta di centinaia di pionieri, una nuova “categoria di ospiti” sensibili all’ambiente ma anche alla società, alla cultura locale, all’innovazione che si fa tradizione. Nessun trauma, nessuna guerra al modello urbanocentrico, ma la consapevolezza che i tempi stanno cambiando e con loro la cultura del turista, e attraverso un “nuovo patto città- montagna” si può contribuire all’educazione ambientale, sociale e culturale del cittadino per cambiare in meglio il mondo. Recuperando poco alla volta quello che la gente ha abbandonato sulle terre alte per scendere verso la pianura industrializzata oltre cinquant’anni fa: il senso del limite, la necessità di essere solidali, il rispetto per le stagioni e l’ambiente circostante, il rifiuto del superfluo.
Siamo andati a trovarli questi pionieri del nuovo mondo, attraverso un lungo viaggio dalla Valle Maira alla Valle di Susa, attraverso la Val Pellice, la Val Germanasca e la Val Chisone, insieme agli amici di Radio Beckwith evangelica (Rbe) di Luserna San Giovanni. Un lungo reportage multimediale che vi restituiamo in 12 puntate, per raccontare questa realtà fatta di persone che abbiamo inserito all’interno di una nuova categoria ribattezzata “Custodi della montagna”. Mentre Rbe racconta la rete Sweet Mountains attraverso i suoi microfoni, la nostra rivista comincia da questo numero a pubblicare i reportage di testo e foto. Infine riuniremo tutto il materiale raccolto lungo questo incredibile viaggio dalle due redazioni per realizzare un blog multimediale fatto di testi, audio, foto e immagini video.
Buon viaggio
I reportage:
– Puntata 1: “Scelte di vita”
– Puntata 3: “Lavori in corso”
– Puntata 4: “Il turista sweet”
– Puntata 5: “Obiettivo promozione”
– Puntata 6: “Ricaduta lavorativa”
– Puntata 7: “Rete Sweet Mountains”
– Puntata 8: “Il senso della comunità”
– Puntata 9: “La politica nelle terre alte”
– Puntata 10: “Vari tipi di turismo”
– Puntata 11: “Promozione comunicazione e marketing”
– Puntata 12: “Sogni nel cassetto”
Le trasmissioni radiofoniche di Rbe.it:
– Custodi della montagna su Rbe
Le Gallery fotografiche:
I webdoc: