a cura di Laura Castelli e Luca Baraldo, “Coro Moro. La storia”, pubblicato in proprio
“Coro Moro. La storia” è un racconto di gioie, fatiche, trionfi e sconfitte di un progetto unico e per alcuni versi, viste le normative attuali che governano l’accoglienza nel nostro paese, forse irripetibile.
Una pubblicazione naif ma efficace, che si fa leggere, zeppa di aneddoti interessanti e di vissuti profondi. Un diario cronologico delle sorti di un gruppo musicale “per caso”, fatto di stranieri richiedenti asilo e valligiani che un giorno decidono di cantare insieme le canzoni tradizionali piemontesi e delle Valli di Lanzo, in Provincia di Torino. Poi crescono professionalmente, vanno a scuola di canto, compongono, rivedono i testi della scaletta, registrano e mettono su uno spettacolo toccante, vivo e divertente, capace di salire sui palchi di mezza Italia. Con un messaggio davvero potente: nel nostro paese si può fare accoglienza e integrazione costruendo qualcosa in comune, insieme, ospiti e ospitanti. Un po’ alla Mimmo Lucano, un esempio di come si potrebbe lavorare insieme su territori in deficit di popolazione dove esistono spazi vuoti da riempire con progetti innovativi ma mancano le braccia e le teste.
Sul palco gli ospiti si raccontano, svelano i loro vissuti, frantumano stereotipi e pregiudizi, mentre gli ospitanti aprono nuove prospettive di accoglienza facendo breccia nel cuore e nella testa degli spettatori. Ma attenzione, nulla a che vedere con il buonismo etichettato come “radical chic” e “di sinistra”, perché l’avventura del Coro Moro è fatta di gioia, abbracci, baci, amore, ma anche di litigi, incomprensioni, rancori e insulti, dove lo stronzo è stronzo nero o bianco, e dove il momento di difficoltà lo può vivere il richiedente asilo come il valligiano, ma non per questo viene estromesso dal gruppo. Insomma, un libro da leggere tutto d’un fiato per poter godere appieno di un’incredibile narrazione di un’avventura contemporanea.
Maurizio Dematteis
Info: coromoro.ole@gmail.com
Grazie Massimo, è bellissima e hai colpito nel segno. Ti aspettiamo in valle per un ringraziamento ufficiale.. un abbraccio forte.
Maurizio..scusa.