Marco Galvagni, Corniano: storia di un villaggio scomparso e ritrovato, New-book 2014, 125 pagine, 15 euro.

Marco Galvagni percorre lentamente la mulattiera che da Mori Vecchio sale verso Manzano, e poi ancora su fino alla piccola frazione di Corniano. Siamo in Val di Gresta, Trentino, in una valle di media altitudine interessata negli ultimi 20 anni da uno spopolamento feroce, che ha rischiato di cancellare i segni di secoli di antropizzazione, con tutti i problemi di dissesto idrogeologico che ne conseguono. Un storia come tante, ma raccontata in maniera attenta e originale. Con quel camminare lento che nell’era di Internet, in cui le informazioni viaggiano veloci e in tempo reale, «permette ancora di cogliere le numerose trasformazioni fisiche e i significati nei paesaggi che ci circondano, riducendo la distanza fra individuo e spazio familiare, spesso distorta dai ritmi frenetici della quotidianità», spiega l’autore. Che poco alla volta si imbatte lungo il sentiero in quella «leggera quanto interessante inversione di tendenza», come la definisce Annibale Salsa nella prefazione, in cui «la montagna ha cominciato a suscitare nuovo interesse per tutta una serie di motivazioni che vanno dal disagio generato dalla vita in città, all’esaurirsi del modello produttivo fordista, alla crisi economica che spinge verso il settore primario».
Il lavoro realizzato da Marco Galvagni è arricchito dalle fotografie di Massimo Falqui Massidda, che ben si amalgamano al testo fornendo un interessante valore aggiunto in un volume di piacevole lettura.
Maurizio Dematteis