In tutte le valli alpine la durezza dell’inverno costringeva gli abitanti a ingegnarsi per trovare il modo di guadagnarsi da vivere anche nei mesi in cui i lavori agricoli erano fermi.
Per secoli è stato normale vedere gran parte degli uomini abbandonare le proprie borgate e le proprie famiglie per parte dell’anno, scendendo in pianura o emigrando temporaneamente all’estero, praticando i mestieri più svariati. Ogni valle è caratterizzata da uno o più mestieri tradizionali praticati dai suoi emigranti ed entrati a far parte del patrimonio culturale di ciascun territorio.
La Val Maira, per ragioni che si spiegano solo mischiando storia e leggenda, è sempre stata la valle degli anciuìè: i venditori ambulanti di acciughe, che giravano per le campagne e le città con carretti colmi di pesce conservato da vendere a domicilio o nei mercati.
La bravura degli emigranti della Val Maira (provenienti quasi esclusivamente da alcune borgate: Margherita, Celle, Macra, S. Michele) fece sì che nel tempo conquistassero un vero e proprio monopolio in quasi tutto il Nord Ovest dell’Italia, e ancora oggi che i carretti si sono trasformati in camion e banchi fissi, molti venditori discendono da uno dei primi emigrati, oppure hanno acquistato la licenza da uno di loro.
Un patrimonio di cultura popolare tanto importante merita di essere conservato e tramandato, per questo è nata a Celle di Macra la Confraternita degli Acciugai della Valle Maira, associazione che si propone di mantenere vivo il ricordo del mestiere di acciugaio e di far conoscere le bellezze della valle attraverso pubblicazioni e iniziative dedicate alla tradizione della vendita del pesce conservato.
Presidente della Confraternita è Riccardo Abello, acciugaio, discendente di acciugai e autore del libro “Il sale nelle Vene” (I libri della bussola, Dronero, 2009), nel quale si racconta sotto forma di romanzo la storia del padre di Riccardo e prima ancora di suo nonno, partito da una borgata della Val Maira al seguito di un parente acciugaio e arrivato a gestire i banchi del pesce in scatola di tutti i mercati rionali coperti di Milano.
«Molti degli acciugai partiti dalla Val Maira hanno fatto fortuna ed è ora che un po’ di questa fortuna ritorni alla valle» spiega Abello. «Non vogliamo fare un incontro di combattenti e reduci, ma mantenere vivo il ricordo di questo antico mestiere e contemporaneamente promuovere la Val Maira usando questa tradizione come chiave di lettura del territorio».
Per i prossimi mesi la Confraternita sta organizzando numerosi eventi per iniziare a farsi conoscere sul territorio. Un elenco delle attività è disponibile sul sito www.confraternitadegliacciugai.it
Giacomo Pettenati