Ogni anno una giuria internazionale conferisce a una città alpina che si sia particolarmente distinta  per l’impegno nell’attuazione della Convenzione delle Alpi il riconoscimento di “Città alpina dell’anno”. La città alpina attualmente in carica è la francese Annecy, splendida cittadina dell’Alta Savoia adagiata sull’omonimo lago che si è contraddistinta per le sue politiche a tutela della biodiversità,  del clima e della qualità delle acque del lago. La giuria internazionale ha già assegnato il titolo per il 2013: sarà la città di Lecco, in Lombardia. Non è la prima volta che il riconoscimento viene assegnato a una città italiana. La prima fu Belluno nel 1999, quindi Trento (2004) e Sondrio (2007).  Ogni città alpina si impegna, in particolare durante l’anno in cui detiene il titolo, ad avviare e realizzare progetti di sviluppo sostenibile perseguendo il più possibile gli obiettivi che l’Associazione delle città alpine si è fissata. Tra questi il coinvolgimento della popolazione, il consolidamento dei rapporti con i territori limitrofi, in particolare quelli rurali, e il rafforzamento di una propria coscienza alpina. Non vanno dimenticati, ed è alla base del buon funzionamento di una rete, la collaborazione, lo scambio di esperienze e il confronto con le altre città alpine.

Le principali attività dell’associazione “Città alpina dell’anno” consistono nel fornire supporto e sostegno alle rispettive città nello sviluppo di progetti e nell’organizzazione del programma, così come nelle attività di formazione e informazione sugli obiettivi della Convenzione delle Alpi. Occorre inoltre promuovere lo scambio di informazioni tra le “Città alpine dell’anno”, nonché sviluppare e completare i progetti di cooperazione.

L’associazione, con alcune delle sue città aderenti, è impegnata dallo scorso anno nel progetto Alpine Space Alpstar, un progetto internazionale che mira a sviluppare modelli di politiche climatiche sostenibili nelle città e nei comuni alpini. In tema di politiche climatiche alcune delle città che si sono viste attribuire il titolo negli anni passati sono decisamente all’avanguardia. Tra queste Bolzano, Città alpina dell’anno nel 2009, che con il suo piano per il clima si è posta l’obiettivo di arrivare ad essere clima neutrale nei prossimi 10 anni, ossia dovrà produrre tanta Co2 quanta ne può essere fissata dai processi naturali all’interno dell’area comunale.

Lecco, con i suoi 48.000 abitanti, situata ai piedi di una corona di montagne che sembrano emergere dal ramo orientale del Lago di Como, si è vista conferire il titolo per gli impegni nel campo della tutela delle acque – dalla salvaguardia della qualità dell’acqua del lago alla riduzione dei consumi idrici – ma anche per quanto ha fatto e continua a fare nel campo della mobilità sostenibile, cruciale per un centro che ogni giorno attira migliaia di persone che vi si recano per lavorare, studiare o usufruire dei servizi offerti da un capoluogo di provincia. Senza dimenticare il posizionamento turistico di Lecco, città di montagna situata sulle sponde di un grande lago, e il fatto che si tratta di una delle capitali europee delle scuole di alpinismo. Nel corso del 2013 Lecco, oltre a impegnarsi a mettere in pratica iniziative volte a ridurre i consumi idrici, energetici e l’inquinamento, intende migliorare il trasporto pubblico locale e valorizzare l’ambiente acquatico. Lecco sarà sede di manifestazioni anche a carattere internazionale come la conferenza annuale della Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, dedicata proprio al rapporto tra territorio e risorse idriche.
Francesco Pastorelli