L’albergo Dosson allo Spinale, dal 2006 Chalet Fiat, è una delle strutture ricettive maggiormente rappresentative dell’intero comparto sciistico di Madonna di Campiglio per storia, posizione e valenza comunicativa. Il luogo in cui sorge offre una vista privilegiata sul gruppo delle Dolomiti di Brenta, sulla Presanella e sull’Adamello. Il sito fu individuato già nell’Ottocento dal pittore tirolese Gottfried Hoffer (1858-1932) come il più opportuno ove edificare una capanna-osservatorio da cui interpretare in chiave pittorica il sublime del paesaggio dolomitico. La Capanna Hoffer fu edificata sul sedime di una precedente costruzione, una torre geografica dell’ingegnere berlinese G. Weber, eretta per finalità scientifiche quali la misurazione dei venti e la definizione dei confini geografico-amministrativi.

Accademia della Montagna del Trentino, attraverso il presidente Egidio Bonapace, ha promosso l’incontro di Regole di Spinale e Manez – proprietarie dello Chalet Fiat – con un interlocutore che fa della ricerca e dell’innovazione il suo fine istituzionale, l’Università degli Studi di Trento, per iniziare un processo di ripensamento della struttura. Dopo una prima esperienza (anno accademico 2013-2014) sul progetto di un rifugio escursionistico, il “Catinaccio” nella conca di Gardeccia, e una seconda (2014-2015) sul tema del rifugio alpino che ha interessato il “Maria e Alberto Bellani” ai Brentei e il “Tommaso Pedrotti” alla Tosa, il tema d’esercitazione annuale per gli studenti del Corso di Architettura e composizione architettonica Tre con Laboratorio progettuale del professor Claudio Lamanna è stata la struttura ricettiva sulle piste, difficilmente assimilabile a un rifugio alpino e, per certi versi, diversa anche da un albergo di fondovalle. Dopo un sopralluogo allo Spinale il 22 settembre 2015, nel quale hanno avuto modo di incontrare i rappresentanti della proprietà delle Regole – il presidente Zeffirino Castellani e il vicepresidente Enzo Ballardini – nonché gli attuali gestori Roberto Maroni e Valeria Porru, gli studenti hanno dapprima seguito un ciclo di lezioni specifiche sul tema delle strutture ricettive in quota e poi avviato l’elaborazione di nuove soluzioni progettuali per lo Chalet, secondo un preciso layout funzionale concordato con la committenza. Obiettivo degli studenti, organizzati in gruppi di tre allievi, è stato quello d’innovare l’offerta ricettiva attraverso un’opera di ristrutturazione complessiva del manufatto che oggi presidia lo Spinale, investigando nuove potenzialità gestionali ed espressive. I 24 elaborati finali sono stati valutati da una commissione congiunta di docenza, proprietà e Accademia della Montagna del Trentino, in base alla coerenza con gli obiettivi formativi, didattici, gestionali e di soddisfazione delle aspettative. Il fine ultimo della collaborazione fra Regole di Spinale e Manez e Università degli Studi di Trento è stato quello d’investigare il più ampio ed eterogeneo spettro di soluzioni per la ristrutturazione dello Chalet Fiat, senza necessariamente trovarne una definitiva fra quelle proposte dagli studenti, ma cogliendo bontà e criticità di ogni singolo approccio per meglio indirizzare le successive fasi di progettazione.
Riccardo Giacomelli, Dottore di ricerca presso l’Università di Trento

Guarda la gallery dei progetti

Chalet Fiat: 24 temi per il domani