Il lavoro di networking e awareness di TracciaLegno continua, mentre i prodotti artigianali fanno proseliti sull’utilizzo del legno nobile a km 0 per oggetti di qualità e nel frattempo cominciano a materializzarsi le prime opere tra tetti, coperture, terrazze realizzate con legno rigorosamente piemontese. Le azioni viaggiano volutamente, tutte, assieme, perché grazie alla promozione e al racconto del progetto e del suo possibile effetto positivo su boschi e foreste locali, molte realtà importanti, che hanno a cuore il future dei nostri territori, e che sono in grado di orientare l’approvvigionamento dei materiali di qualità per opere di ristrutturazione o per l’artigianato, cominciano a conoscere il progetto e a capirne l’importanza per il futuro della montagna.
Questo capita ad esempio nel variegato mondo dei frequentatori e gestori rifugi alpini, dove realtà come la Sezione Cai Torino, con la sua Commissione rifugi, e l’Agrap, l’Associazione gestori rifugi alpini e posti tappa del Piemonte, hanno sottoscritto due lettere di sostegno al nostro progetto.
Nella lettera del Club Alpino Italiano, Sezione di Torino, a firma del presidente Osvaldo Marengo, si legge che “Il progetto, in linea con quanto sostenuto dal Cai Torino, vuole promuovere una nuova sensibilità nei confronti dell’ambiente a partire dal corretto utilizzo di boschi e foreste piemontesi, spingendo associazioni, amministrazioni, società e singoli cittadini amanti della natura e della montagna a riflettere sui possibili comportamenti sostenibili, come la scelta di utilizzare legno certificato di provenienza locale, a sostegno della nascente filiera del legno piemontese a garanzia di una corretta gestione di boschi e foreste locali”. Un’ottima opportunità per TracciaLegno, che permette al progetto di essere conosciuto dai numerosi soci Cai, aumentando la sensibilità sul tema, e di poter entrare con il legno piemontese in nuovi cantiere di ristrutturazione delle strutture gestite dalla Sezione Torinese, come ad esempio quello prossimo del Rifugio Vittorio Emanuele II al Gran Paradiso.
L’Agrap, con la lettera a firma del Presidente Guido Rocci, sottolinea come il progetto possa diventare inoltre un aiuto “al territorio per contrastare il fenomeno dell’abbandono e dello spopolamento della montagna, attraverso il sostegno ad una filiera economica da sempre fondamentale per le montagne del nostro Paese”. L’Agrap si dice quindi disponibile a “diffondere il progetto pilota TracciaLegno attraverso modalità condivise, di proporre eventuali incontri tra le imprese coinvolte oltre a promuovere il progetto anche attraverso l’esposizione di manufatti nei nostri rifugi”.
Due attori importanti del nostro territorio che si uniscono alle altre 20 realtà già coinvolte nel progetto, tra gestori dei fondi forestali, manutentori, segherie, artigiani, forestali, associazioni, comunicatori e al crescente numero di amanti della filosofia che sottende al progetto TracciaLegno.
Maurizio Dematteis