«Ci piacciono le sfide. Forse è per questo che vent’anni fa abbiamo iniziato a lavorare nel sociale fondando la Cooperativa “Stella Alpina”». Il presidente Attilio Trabucchi parla con entusiasmo e commozione dei primi vent’anni di attività della cooperativa che ha sede a Bormio, ma che ormai opera in tutti i comuni dell’Alta Valtellina.
Nata per dare una risposta di assistenza domiciliare agli anziani di Valdisotto, oggi la “Stella Alpina” gestisce una serie di servizi socio-educativi e culturali e socio-assistenziali in collaborazione con i Comuni e la Comunità Montana. «Per gestire i numerosi servizi e progetti – sottolinea Trabucchi – occorrono operatori con diverse professionalità, che la cooperativa ha formato con un notevole impegno economico, e continua a formare. Abbiamo scelto, negli anni, alcuni punti fermi come il rimanere a operare nella nostra Comunità Montana e abbiamo così accresciuto il nostro radicamento sul territorio, cercando di contribuire alla crescita della qualità della vita dei nostri paesi. Non ci interessa fare impresa altrove, investiamo qui competenze e risorse che ci derivano dal nostro lavoro».

Per festeggiare l’importante traguardo del ventennale, la Cooperativa ha voluto lanciare l’ennesima sfida: iniziare un percorso di riflessione sul tema complesso del “fare comunità oggi in montagna”. In collaborazione con l’Università di Torino, ha avviato un’indagine nei sei comuni dell’Alta Valle raccogliendo una cinquantina di video-interviste che sono state presentate in occasione di un convegno organizzato a Bormio il 26 novembre 2011. A commentare i temi emersi dalle interviste, è stato invitato l’antropologo Annibale Salsa, ex presidente del Cai e profondo conoscitore del mondo alpino. Le molte voci raccolte nel video esprimono i dubbi sul futuro dei giovani, la preoccupazione di lasciarli partire per studiare e di non vederli tornare in valle, la velocità delle trasformazioni socio-economiche che non si riesce a controllare, la perdita di centralità di alcune istituzioni (come la chiesa) che richiedono di ripensare a nuovi poli di aggregazione. Ma dalle interviste emerge anche la forza aggregativa dello sport, la vitalità dell’associazionismo, la tenuta delle reti familiari, il desiderio di “fare comunità” anche con i nuovi abitanti che arrivano in valle. Più che un punto di arrivo, i temi emersi sono un punto di partenza per nuove riflessioni che dovranno tradursi in progetti e azioni utili ad accompagnare i processi di trasformazione che attraversano le comunità dell’Alta Valtellina. Buon lavoro, Stella Alpina!
Valentina Porcellana

info: www.cooperativastellaalpina.org
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