Boudza-té (Muoviti) è un progetto di mobilità sostenibile nato dal basso, ideato e perseguito con tenacia da Daniele Vallet, valdostano del comune di Charvensod nel circondario di Aosta, attraversato dalla strada che sale a Pila. Daniele è un viaggiatore in bicicletta e a piedi, che racconta le sue avventure solitarie in libri appassionanti, che va al lavoro tutto l’anno in bicicletta, e che ha mutuato l’idea pedalando nei paesi nordici.
Per ora unico in Italia, il progetto di bike to work valligiano – già più che sperimentale – prevede un incentivo economico alle persone che si recano al lavoro e a scuola a piedi o in bicicletta da utilizzare unicamente sul territorio, negli esercizi commerciali di prossimità o nelle aziende a Km 0, coniugando sostenibilità e circolarità.

Il 2019 è stato l’anno della sperimentazione iniziando, profeta in patria, dai comuni di Charvensod, Gressan e Jovençan per il periodo della bella stagione. I chilometri percorsi in bici anziché in auto sono stati 25.000 con un risparmio di circa 2.500 litri di combustibile e la non immissione in atmosfera di circa 4.000 kg di CO2 equivalente.
Ma il dato più significativo è stato il piacere che gli iscritti hanno provato nel vivere il progetto: energia, vitalità, ottimismo, purificazione sono stati alcuni dei termini usati per descrivere le loro sensazioni.
Nel 2020, nonostante le difficoltà dovute al Covid-19, altri comuni hanno voluto seguire le orme. Si sono aggiunti Pollein, Saint Christophe, Brissogne e Sarre. A breve anche Saint Marcel e Fénis.
La popolazione di questi comuni della “plaine di Aosta” è di circa 20.000 abitanti.
Unico bemolle la mancanza di adesione del Comune di Aosta che, pur ritenendo valido il progetto, non ha voluto passare all’azione. Peraltro, la città di Aosta ha in cantiere il progetto “Aosta in Bicicletta” per la creazione di una rete di piste ciclabili e di servizi per la ciclabilità risalente al 2016, già finanziato per un importo di oltre 4.800.000 € e che sta scontando forti ritardi nella realizzazione.
Forte anche l’interesse per Boudza-té proveniente da fuori Valle: numerosi comuni hanno iniziano a richiedere informazioni per aderire, tra i principali Pinerolo, Cavour, Lecco, La Spezia, Castelfranco Veneto, Valdagno e Tolmezzo.

Il prossimo obiettivo di Daniele Vallet è di coinvolgere la Regione Autonoma Valle d’Aosta in maniera tale da avere un supporto tecnico e finanziario per garantire le adeguate infrastrutture al momento carenti e il diffondersi di questa misura in tutti i comuni del fondo valle (circa una ventina) e con formule miste di intermodalità per i restanti comuni. I presupposti non mancano: il Consiglio regionale della Valle d’Aosta in data 18 ottobre 2018 ha approvato all’unanimità una mozione recante “Impegno per il completamento della pista ciclopedonale di Fondovalle da Pont-Saint-Martin a Courmayeur” che impegna il governo regionale a:
1) assumere la regia (dalla progettazione al reperimento delle risorse finanziarie necessarie) ai fini del completamento in tempi brevi della pista ciclopedonale di fondovalle da Pont-Saint-Martin a Courmayeur, in accordo e in collaborazione con gli enti locali interessati;
2) attivarsi presso la Regione Piemonte al fine di concertare l’ideazione, la realizzazione e la promozione della Ciclovia Baltea che, seguendo la valle della Dora Baltea, si innesti sulla Ciclovia Ven-To e di operare ulteriori possibili sinergie (Cammino Balteo, Ciclovia Francigena, Castelli della Dora, percorsi in Mountain Bike o Ebike);
3) attivare un tavolo di lavoro con il CELVA (Consorzio Enti Locali) e con gli operatori e le associazioni di settore (Cicloturismo, escursionismo in MTB, ecc.) al fine di mettere a punto l’offerta cicloturismo Valle d’Aosta.
Altri progetti di mobilità sostenibile hanno visto la luce nell’ultimo decennio in diverse aree della Vallée, alcuni dei quali ho avuto il piacere di coordinare. Fra questi “Rêve – Rete Veicoli Elettrici  Grand Paradis “, uno dei primi bike sharing automatizzati di biciclette a pedalata assistita con stazioni alimentate da pannelli fotovoltaici;  il “Bike sharing e fonti rinnovabili – La Magdeleine/Chamois uniti dalla bicicletta” su impulso del comune di Chamois, unico comune senz’auto d’Italia; il progetto di cooperazione transfrontaliero “ITER – Imaginez un Transport Efficace et Responsable”  su impulso della Fondation Grand Paradis di Cogne che ha permesso di lanciare il servizio di trasporto a chiamata a supporto dei trekking intervallivi TrekBus Grand Paradis, in seguito replicato nelle Valli del Cervino e del Monte Rosa.
Mentre dal basso sono fiorite e fioriscono idee ed esperienze innovative, a livello regionale fatica ad affermarsi una politica organica dei trasporti e della mobilità sostenibile. La Regione finanzia l’acquisto dei veicoli elettrici, dalle biciclette a pedalata assistita alle autovetture, si è impegnata a operare per l’ammodernamento dell’asse ferroviario con prolungamento a Courmayeur, ma gli investimenti maggiori sono ancora concentrati sugli energivori impianti di risalita e correlati.
Marcello Dondeynaz