Mario Sarotto s’imbatte per impegni di lavoro in una borgata della Valle Grana. Un luogo abbandonato, con letti ancora pronti per sonni che non verranno più consumati, una scuola con i banchi allineati che non serviranno a nessun allievo. Una chiesa visitata da qualche vandalo di passaggio. Case di pietra costruite con fatica che, ancora oggi, trasudano la vita delle decine di famiglie che le abitavano. Questa è la Borgata Narbona oggi, un luogo dove il tempo si è fermato, in cui il silenzio lascia spazio per immaginare la vita che è stata.
Questo silenzio ha scavato nella sensibilità di Mario. La sintonia tra lui e la borgata è quasi immediata: e dove tutti vedevano solo ruderi abbandonati lui invece percepisce un luogo ancora vivo, ma per troppo tempo dimenticato, e non accetta che quel passato possa andare perduto definitivamente. Provocatoriamente prende la residenza a Narbona e da sette anni la mantiene. Narbona è un luogo che Mario Sarotto ha deciso di non lasciar morire. Insieme alla Facoltà di Agraria dell’Università di Torino ha cominciato a ritracciare le piste per gli alpeggi, per far ritornare i margari a pascolare le mucche per produrre il prestigioso formaggio Castelmagno e ha studiato la possibilità di creare un ecomuseo di Narbona. Queste sono solo due delle innumerevoli iniziative di Mario a difesa di un luogo da vivere responsabilmente e civilmente. Questa è la storia di un intreccio tra la vita di un uomo e la vita di una borgata montana abbandonata, due percorsi che si sono uniti e che ostinatamente proseguono insieme il loro cammino.
Per maggiori informazioni:
http://www.produzionidalbasso.com/pdb_520.html
Per vedere il triler
http://www.youtube.com/watch?v=u3v4lrxGu8E