15 luglio, Centro commerciale di Torino. 32 gradi all’ombra fuori, 19 dentro, complice l’aria condizionata non sempre salutare. È qui che si consuma solitamente l’estate di migliaia di ultra 60enni torinesi. Seduti sulle panche della galleria, tra i negozi con i saldi. Nessuna corsa all’acquisto, solo la voglia di refrigerio. Figli contenti, mentre loro, gli “anziani”, un po’ annoiati. La calura è assillante. La crisi economica, le tasse sempre più alte sulle pensioni, fanno il resto. Impossibile andare al mare. Troppo caro.
È in particolare a loro che ha pensato l’Uncem lanciando il catalogo turistico “Una Montagna per tutti”.
Soggiorni settimanali nelle più belle località montane del Piemonte, da giugno a settembre. Costo? Meno di 450 euro la settimana, pensione completa in hotel tre stelle, tutto compreso. Gite, visite a musei, castelli, parchi, serate danzanti, attività promosse da comuni e comunità montane, con accompagnatore. «Ci lavoravamo da anni – spiega Lido Riba, presidente dell’Uncem Piemonte – la terza età solitamente va al mare, ma i prezzi sono sempre più alti. E allora ci siamo detti: molti degli hotel in montagna da giugno a settembre sono vuoti, hanno bisogno di lavorare. Perché allora non portare nelle nostre terre alte gli anziani che vivono in città? Non solo. Nel catalogo, ai soggiorni settimanali abbiamo unito 55 itinerari di un giorno e 18 weekend in montagna, rivolti a tutti, famiglie, adulti, gruppi». Sono 700mila gli ultra 60enni piemontesi. Per loro, sarebbe l’occasione di trascorrere una vacanza organizzata in un ambiente familiare, con la garanzia del supporto e dell’animazione di operatori altamente specializzati. Un modo per ridurre la distanza tra città e montagna. «Per la prima volta le terre alte piemontesi si presentano in maniera univoca sul mercato turistico – conferma Alex Ostorero, che ha curato il progetto per l’Uncem lavorando con tre tour operator, Giachino Linea Verde, Vic, Ossola Incoming –. I soggiorni sono veramente alla portata di tutti. Sono necessari gruppi di 30-35 persone, che prenotino insieme. Partiamo con un obiettivo alto, ma il progetto piace e ha già riscosso grande entusiasmo nelle circoscrizioni di Torino dove lo abbiamo presentato». Il marketing e la promozione sono fondamentali. Per questo l’Uncem, per la diffusione ha stretto accordi con le circoscrizioni, con le pro loco del Piemonte, con i sindacati dei pensionati, con le Unitre, con l’Ufficio della Diocesi di Torino per la Pastorale del turismo, dello sport e del tempo libero che ha mandato il catalogo a tutte le parrocchie. E tra i primi sostenitori c’è l’assessore regionale al Turismo Alberto Cirio. «Indirizzeremo gli adulti e la terza età sulle nostre montagne, anche d’estate – spiega –. Il catalogo ha questa grande mission. E noi troveremo gli strumenti adatti per incentivare i fruitori».
Per scoprire la montagna meno nota, le bellezze di un territorio intatto, bastano un weekend o una giornata. Così l’Uncem ha composto itinerari come “Acqua experience” a Vinadio, in Valle Stura, o “La maschera di ferro” nel Pinerolese, e “La fiera della Toma di Lanzo” a Usseglio dal 13 al 15 luglio, tra le montagne più vicine a Torino. Poi, per una sola giornata, ci sono “Elva, la perla della Val Maira”, “La Bollente e le bollicine” in Val Bormida, e “L’acqua che accende la lampadina” a Ceresole Reale. Tante storie, piccole e affascinanti, in una montagna che vuole stringere un nuovo patto con la città, accogliendone i turisti e aprendo gli alberghi meta in passato della “villeggiatura eroica” e aristocratica che oggi non è più, ma che deve trasformarsi. Cambia, come cambiano i fruitori delle vallate alpine e appenniniche. Con una certezza: la montagna non è l’estensione ludica dei quartieri della città, dei “paesoni” della pianura. Chi la sceglie impara a conoscerla e a viverla fino in fondo.
E questo nuovo approccio non interessa solo la terza età, ma anche i bambini. Ai quali l’Uncem quattro anni fa ha indirizzato il catalogo di viaggi di istruzione nelle terre alte rivolti alle scuole: 110 itinerari per andare “A scuola di montagna“.
Lo scorso anno scolastico, 12mila studenti piemontesi hanno scelto la montagna per le loro gite. Anche qui si impara divertendosi, con itinerari a prova di crisi. Cultura, natura, sport sulle nostre montagne. Dove una gita – da uno a tre giorni – conduce alla scoperta di un mondo nuovo, che riporti in classe e a casa, chiedendo ai genitori di riportarti là, dove la montagna è la migliore e più bella maestra. Scusate se è poco.
Marco Bussone