Come nasce l’idea di pubblicare guide escursionistiche in lingua tedesca sulle valli alpine italiane?
Durante la mia traversata personale delle Alpi nell’estate 1978, da Mentone ad Aosta, da metà giugno a metà settembre, a piedi con la tenda in spalla, ho percorso i sentieri che sarebbero diventati più tardi la GTA. Questa idea mi ha subito affascinato, così dalla Germania ho preso contatto con i responsabili dell’iniziativa. In seguito l’Associazione GTA mi ha incaricato per tre anni, dal 1983 al 1985, di fare attività di promozione in Germania, e l’ho fatto molto volentieri. La GTA ha suscitato un certo interesse tra i tedeschi, e così ho deciso di realizzare una guida in lingua degli itinerari. Nel 1986 è stato quindi pubblicato il primo volume, la parte nord, e nel 1989 il secondo, la parte sud, con un piccolo editore. Dopo la morte del proprietario della casa editrice, nel 2003 ho cercato un nuovo editore,  e sono arrivato alla Rotpunktverlag di Zurigo, con cui nel 2011 è uscita la sesta edizione aggiornata dei due volumi, che si vendono ancora bene, a un ritmo di 500 copie per la parte nord e 500 per quella sud all’anno. Nel frattempo ho capito che i tedeschi frequentatori della GTA hanno sviluppato più interesse nei confronti delle Alpi piemontesi, stavano cercando maggiori informazioni a riguardo. A questo punto ho lavorato al progetto di una serie di guide regionali, da realizzare attraverso sentieri ad anello lungo una valle o intorno a un massiccio. Questo passaggio è stato per me fondamentale, perché essendo la GTA una struttura lineare, le ricadute del turismo si concentravano solamente su uno o due comuni per valle. E per me questo non era sufficiente. Mentre creare dei sentieri ad anello per valle o per massiccio, avrebbe permesso di coinvolgere molti più comuni nelle ricadute economiche positive dettate dagli escursionisti. L’effetto sarebbe diventato cosi “flächenhaft” (capillare, che trae profitto per tutto il territorio/valle/regione). Queste guide le ho poi realizzato in stretta collaborazione con Michael Kleider, geografo che ha scritto la sua tesi di laurea su Dronero, in Val Maira, di cui sono stato relatore e che ha portato avanti i lavori sul campo, che come professore non ho più il tempo di fare.
Per due decenni le mie pubblicazioni sono state quasi le uniche guide in lingua tedesca delle Alpi piemontesi. Nel 2009 poi una casa editrice molto conosciuto in Germania, la Rother, ha pubblicato anche lei una guida per camminatori delle Alpi piemontesi, e nel 2010 l’ha seguita Michael Müller, altra casa editrice conosciuta in Germania. E ne aspetto altre. Perché fin dall’inizio non ho visto queste altre guide come concorrenza, ma come arricchimento del turismo escursionista nelle Alpi piemontesi. E il numero delle copie vendute lo conferma. Tanto che, visto il successo di queste guide in Germania, Austria e Svizzera, la casa editrice italiana La Bussola di Dronero ha deciso di pubblicare con noi nel 2011 “Trekking – Dal Colle di Tenda al Colle di Nava”. E quest´anno uscirà una guida sui sentieri delle Valli Maira, Grana e Stura (i 3 anelli dei Percorsi occitani, Curnis Bassa e Auta e Lou Viage). Sempre con lo scopo di aiutare le aree di montagna a promuovendo un turismo eco-compatibile.

Quali sono le guide che ha realizzato nelle Alpi del Nordovest italiano?
Le due guide sulla GTA. Poi, con Michael Kleider, “Alpi Marittime” insieme al Parco delle Marittime, “Valle Stura” insieme all’associazione “Lou Viage”, “Alpi Liguri” con il parco delle Alpi Liguri, e “Gran Paradiso – parte piemontese” con il Parco del Gran Paradiso, Turismo Torino e la Provincia. Tutte per l’editore Rotpunktverlag di Zurigo. (www.rotpunktverlag.ch)

Per quale motivo uno studioso come lei ha deciso di intraprendere questo progetto editoriale?
Per due motivi. Il primo è che come professore universitario lavoro normalmente a livello teorico, e la realizzazione delle guide che sono invece un’attività concreta, un contributo concreto a un sviluppo, ritengo sia un elemento per me positivo e importante. Il secondo è che camminare sulle Alpi piemontesi mi piace moltissimo, ed è il modo con cui riesco ad avvicinarmi alle montagne e alla sua gente. E realizzare una nuova guida è sempre un grande piacere, che mi permette di camminare e scoprire nuovi sentieri.

Che cosa intende per turismo ecocompatibile e socio-compatibile?
Sono due cose molto importanti. Ecocompatibile vuol dire realizzato senza costruire nuove infrastrutture, come sentieri o posti tappa, ma utilizzando e ripristinando le strutture già esistenti, spesso sotto-utilizzate o non-utilizzate. In modo da avere un impatto minimo sull’ambiente. Socio-compatibile ha due significati: per la gente del posto vuol dire recuperare le loro strutture, e non crearne di nuove con finanziamenti arrivati da fuori. Cercando di integrare il turismo escursionistico nelle strutture socio-culturali esistenti, come risorsa per sopravvivere. Per i visitatori o camminatori vuol dire imparare a vedere le Alpi nella percezione della gente del posto e non solo come turista, utilizzando i sentieri tradizionali, salendo in quota dal paese di fondovalle, e non solo camminando da rifugio a rifugio. Sentendo durante la camminata i dislivelli e la difficoltà di vivere nelle Alpi.

Il pubblico tedescofono è attento al turismo ecocompatibile e socio-compatibile in Italia?
Ci sono molti tedeschi che hanno grande interesse per un turismo ecocompatibile e socio-compatibile in Italia. Nell’area tedescofona le Alpi sono quasi sempre investite dal turismo di massa, e sapere che esistono in Italia delle aree alpine in cui questo non avviene è per loro molto interessante. Queste persone, che cercano aree alpine senza turismo di massa, sono molto attente anche all’ambiente e al turismo ecocompatibile. Inoltre il fatto di trovarsi in un mondo alpino “molto strano”, dove le differenze da quello delle Alpi bavaresi e austriache è grande, aumenta la loro l’attenzione anche alla cultura locale.

Chi sono i turisti di lingua tedesca interessati a queste guide?
Sono camminatori esperti delle Alpi, spesso soci del Club alpino, capaci di fare confronti tra le Alpi orientali e quelle piemontesi. Sono persone che evitano le Alpi del turismo di massa, e sono fortemente interessate alla cucina tradizionale.

Ha altri progetti futuri di guide escursionistiche di questo genere?
Stiamo preparando insieme a Turismo Torino e alla Provincia una guida sulle Valli di Lanzo che uscirà nel 2015. Cominceremo quest’estate con i lavori preparatori sul campo. Inoltre è in programma per il 2017/18 una guida sulle Valli Valdesi.
Maurizio Dematteis