La stagione invernale 2011-2012 in Alto Adige è stata negativa. Dolomiti Superski, nel settore altoatesino, ha registrato un calo nel fatturato stagionale invernale 2011-2012 di circa il 6%, comunque ben al di sotto di altri contesti regionali limitrofi. E nel circuito Skirama Plan de Corones, è stato addirittura rilevato un incremento di fatturato rispetto alla stagione precedente. Parte delle minori perdite altoatesine sono da attribuire agli impianti d’innevamento programmato, presenti in quasi tutti i comprensori sciistici, che hanno sopperito agli sbalzi meteorologici registrati durante l’inverno. Oggi in Alto Adige può essere innevato artificialmente circa il 90% delle piste grazie a 2.605 cannoni da neve e a una capacità dei serbatoi per l’accumulo pari a 12.413.138 m3. La produzione di neve tecnica, ricavata oggi semplicemente da acqua e aria, è normata e controllata dalla provincia sin dal 2005. I dati dell’Astat (Istituto provinciale di statistica) evidenziano come per la produzione di neve tecnica, viene utilizzato in Alto Adige solo lo 0,07 % delle risorse idriche. Per migliorare e aumentare l’efficienza e per aumentare la sostenibilità della gestione dell’acqua nei comprensori sciistici in Alto Adige è stato elaborato anche un apposito studio (concluso nel settembre 2011) curato del TIS innovation park di Bolzano. Sottolineando l’importanza che il turismo invernale legato alla neve riveste per l’economia provinciale, la Provincia autonoma di Bolzano nel 1999 si è dotata di un piano di settore riguardante gli impianti di risalita e le piste da sci ed è intervenuta spesso a sostegno del comparto.
Nel 2010, contro il parere negativo del Comitato Via e l’opposizione delle associazioni ambientaliste, ha approvato alcune modifiche al piano autorizzando diversi progetti controversi, fra i quali il collegamento tra le aree sciistiche di Monte Elmo e Croda Rossa, in Alta Pusteria, o il “progetto Ried” a Plan de Corones. Recentemente ha espresso la volontà di semplificare l’iter burocratico eliminando l’obbligo di richiedere ogni volta la modifica del piano di settore a favore di una semplice modifica al piano urbanistico comunale, e ha deciso di accordare un sostegno finanziario ai 16 impianti di risalita minori, considerati strategici per le comunità dei piccoli centri. Che il settore sia strategico per la Provincia autonoma lo evidenziano i dati dell’Astat, secondo i quali ogni anno in Alto Adige la presenza della neve genera un indotto di circa 1,7 miliardi di euro. Gli impianti a fune e le piste da sci (che coprono ben 3.868 ettari su un totale di 740.043 della provincia di Bolzano – lo 0,5% della superficie totale) rappresentano in questo contesto un settore trainante, con un utile dei concessionari di 262,6 milioni di euro registrato nel 2010 (+5,3% rispetto al 2009) e con un impatto occupazionale diretto di 1972 persone (il 4,3% in più rispetto all’anno precedente), con un incremento sia di addetti fissi (+2,4%) che di addetti stagionali (+5,3%). Nella stagione 2010/2011, circa 127,6 milioni di passeggeri hanno usato i 375 impianti di risalita complessivi oggi in funzione, di cui ben 354 utilizzati per il trasporto degli sciatori.
Nel 2011 sono stati realizzati 3 nuovi impianti, ne sono stati ristrutturati 4 e 3 sono stati eliminati. Nonostante il periodo di crisi quindi l’innovazione tecnologica ha favorito l’incremento di velocità, comfort, capacità e potenza degli impianti e della loro attrattività. Tra le novità recenti che le rilevazioni hanno confermato essere apprezzate dagli utenti ci sono anche i nuovi collegamenti tra le aree sciistiche e i principali mezzi di trasporto pubblico, e le opportunità offerte dalle nuove tendenze turistiche. Tra queste spicca l’utilizzo dello slittino, con 1.400.000 (stimate) presenze/anno su 145 piste censite. Per quanto riguarda i collegamenti proposti e realizzati fra impianti, piste e sistemi di mobilità, è da evidenziare la proposta di Perca e Plan de Corones per quanto riguarda la combinazione treno più sci, dove la stazione del nuovo impianto Ried, pur contestato per motivi ambientali, è oggi direttamente collegata alla linea ferroviaria pusterese e permette agli sciatori di rinunciare all’automobile utilizzando il treno per trasferirsi giornalmente nel comprensorio sciistico.
Andrea Omizzolo e Serena Frittoli (Istituto per lo Sviluppo Regionale e il Management del Territorio, Eurac, Bolzano)
Fonti dati: Anef – Associazione nazionale Esercizi funiviari dell’Alto Adige, Astat – Istituto provinciale di statistica, Provincia Autonoma di Bolzano, Alto Adige – quotidiano locale del Gruppo Editoriale L’Espresso Spa, Tis innovation park, CipraA Alto Adige