E’ ancora una volta la Val Maira a far “muovere qualcosa” nel nordovest alpino italiano. Con una nuova proposta associativa prettamente montana: l’Associazione Alte Terre.
Tutto comincia durante il duro scontro tra animalisti pro lupo e allevatori anti lupo. Quando, volendo enfatizzare le posizioni in campo, l’antica “visione cittadina” dura a morire, di una montagna museo da difendere, quasi a voler attenuare il senso di colpa nei confronti dell’attacco massiccio perpetuato ai territori di pianura, in cui l’uomo e le sue attività vengono tollerate con fastidio, viene a scontrarsi con la leggenda creata dagli autoctoni della “reintroduzione” forzata del lupo, che ricorda la leggenda di qualche decennio prima, degli elicotteri che lanciano nugoli di vipere sulle montagne.
E proprio mentre la battaglia infuriava, il “lupo cattivo” riusciva laddove comunità montane, enti locali e reti intervallive avevano sempre fallito: far incontrare contadini e allevatori delle terre alte, finalmente insieme per rivendicare i propri diritti.

Il 19 luglio, a San Daminano Macra, l’Associazione Alte Terre è stata presentata ufficialmente, alla presenza di numerose autorità e personalità come il senatore Natale Carlotto, l’onorevole Luciano Caveri, il Presidente della Comunità montana Valli Grana e Maira Roberto Colombero e tanti altri.  Giorgio Alifredi della locale Azienda agricola Lo Puy, neo presidente, ne ha spiegato scopi e finalità, sottolineandone il “primo motore immobile”: l’uomo al centro.

Ma l’incontro non si è limitato alla presentazione della neonata associazione cuneese. Perché l’atmosfera si è immediatamente caricata di “istanze panalpine”, grazie anche all’abile “regia” di Mariano Allocco, che attraverso le reti di cui si fa “nodo”, è riuscito a organizzare un incontro di livello.
«La crisi che stiamo vivendo non è una crisi contingente – ha spiegato l’ex Presidente dell’ex Comunità montana Valle Maira, attuale “libero pensatore” residente a Prazzo –, non è come le due  degli anni ’20 del secolo scorso, questa è la prima crisi strutturale della modernità, non sappiamo dove ci condurrà, ma dobbiamo essere coscienti che saranno messi in discussione dei fondamentali della attuale civiltà e qui le Alte Terre possono dare un loro contributo».

Appuntamento allora all’autunno, periodo in cui il neo segretario di Alte Terre Allocco annuncia un nuovo evento alpino. Perché se oggi le “montagne si parlano”, in autunno le “montagne si organizzano”.
Maurizio Dematteis