Con la Convenzione delle Alpi, per la prima volta, si è cercato di creare i presupposti a livello internazionale per uno sviluppo sostenibile di tutti i territori alpini, tenendo conto delle particolarità ambientali e socio-culturali che li caratterizzano. Già negli anni Novanta, quando ancora la realizzazione della Convenzione procedeva solo sul piano politico, e pure a rilento, era chiaro che molti dei soggetti che sarebbero stati chiamati ad attuare la Convenzione non avevano alcuna idea di che cosa essa significasse, in concreto, per le loro attività quotidiane e quali opportunità essa avrebbe portato. D’altra parte è innegabile che il processo mediante il quale si è arrivati alla Convenzione delle Alpi abbia avuto, tra le sue carenze, quella dello scarso coinvolgimento dei territori e delle istituzioni più prossime. Si capì, quindi, che se non ci fosse stato il coinvolgimento della popolazione alpina la Convenzione avrebbe rischiato di rimanere lettera morta. Per tentare di ovviare a questa lacuna e allo scopo di fornire esempi modello di comuni o vallate dove lo sviluppo fosse orientato ai principi della Convenzione, nel 1997, dopo 18 mesi di progetto pilota ideato e seguito da Cipra e Istituto di Ricerca Alpina di Garmisch/D, prende corpo una rete estesa a tutto l’arco alpino dove gli attori – i Comuni, vale a dire le istituzioni più vicine al territorio – hanno l’obiettivo di attuare la Convenzione a livello comunale. A far crescere la Rete e a stimolare gli amministratori dei comuni membri (che dai 27 originali hanno attualmente superato le 300 unità) è soprattutto la voglia di confrontarsi, di scambiarsi esperienze, di imparare gli uni dagli altri e di utilizzare al meglio il potenziale di innovazione.
“Alleanza nelle Alpi” è un’associazione di comuni di sette paesi alpini, le cui amministrazioni, assieme ai cittadini, da quasi 15 anni si impegnano nella realizzazione a livello comunale di una politica sostenibile in tutti i settori tematici della Convenzione delle Alpi. L’adesione alla Rete implica da parte dei comuni membri l’approvazione dei principi della Convenzione delle Alpi e l’impegno a perseguire un costante miglioramento nella tutela dell’ambiente. Durante le iniziative e le manifestazioni della Rete la comunicazione gioca un ruolo determinante consentendo di superare le barriere linguistiche e culturali, in modo che amministratori ed operatori di comuni e paesi diversi possano confrontarsi, costituire partenariati e aiutarsi reciprocamente per trovare le soluzioni più adatte a migliorare la qualità ambientale e lo spazio di vita dei loro comuni. L’impegno dei comuni, anche attraverso progetti (attualmente sono in corso una ventina di iniziative di adattamento o mitigazione al cambiamento climatico), azioni politiche (la sottoscrizione del Patto dei Sindaci, il riconoscimento in qualità di osservatore ufficiale presso la Convenzione delle Alpi), spazia su tutti i settori, dalla mobilità sostenibile all’agricoltura di montagna, dal turismo alla produzione di energia da fonti rinnovabili, dalla gestione forestale alla pianificazione del territorio.
Oggi sono quindi i comuni, più delle “parti contraenti” (gli Stati alpini), a dimostrare con il loro operato che dalla Convenzione possono arrivare opportunità per le Alpi e per la popolazione che ci vive.
Francesco Pastorelli