L’Aigae (Associazione italiana guide ambientali escursionistiche) rappresenta chi per professione accompagna le persone in natura, illustrando loro le caratteristiche ambientali e culturali dell’area visitata. Unica associazione di categoria nazionale riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico, agisce prevalentemente per la tutela e la promozione della professione di Guida ambientale escursionistica. L’Aigae fornisce supporto legale per controversie, cause e ricorsi dei soci riguardanti l’attività di guida e l’iscrizione garantisce una copertura assicurativa per la guida, nonché la possibilità di attivare un’assicurazione facoltativa infortunistica giornaliera per gli accompagnati. Inoltre, l’Aigae sostiene i propri soci con la partecipazione a fiere ed eventi per diffondere la conoscenza della professione. L’Associazione si occupa, poi, di formazione e aggiornamento organizzando corsi professionalizzanti e momenti di confronto su temi di interesse naturalistico e territoriale. Una realtà che nasce dai territori e sui territori e dispone, per ogni zona rappresentata, di un coordinamento regionale, tramite locale con il nazionale. «La fondazione, ad opera di un gruppo di guide, risale al 1992 – spiega Alessandra Masino, coordinatore per la Regione Piemonte –: nel tempo abbiamo emesso oltre 5.000 tessere. In Piemonte, siamo circa 200».
Anche l’Aigae ha aderito, tramite il coordinamento piemontese, a T.r.i.P. Montagna, mettendosi in rete con il Collegio delle guide alpine del Piemonte, l’Agrap (Associazione gestori rifugi alpini e posti tappa del Piemonte) e Sweet Mountains.
«Guide alpine, gestori di rifugi e Guide ambientali escursionistiche del Piemonte collaborano da sempre – continua la Masino – con l’intento comune di vivere di montagna per esercitare un mestiere che ritengo essere la più grande fortuna che abbiamo. La rete T.r.i.P. sancisce questa cooperazione, mettendola nero su bianco, e sottolinea la nostra volontà di lavorare insieme. Formiamo così una “massa critica” e diventiamo più appetibili di fronte alle istituzioni e alla politica; per questo mi piace presentare la rete T.r.i.P. come un interlocutore professionale per la montagna».
Alessandra Masino è Guida ambientale escursionistica da vent’anni. Vive e lavora a Ceresole Reale, in provincia di Torino, nel versante piemontese del Parco del Gran Paradiso. «Un universo poco conosciuto che paga l’ombra del lato valdostano, più noto e frequentato – ammette Alessandra –. La zona è bellissima e offre tante possibilità: dal foliage, per ammirare l’autunno e i suoi colori in montagna, alla neve, con le proposte invernali; dalla primavera, che consente di avvistare gli animali del Parco, all’estate, che assicura splendidi panorami». Come Guida naturalistica lavora anche in Valle di Susa e in altre località piemontesi, sfruttando quei percorsi che, trovandosi nel raggio di pochi chilometri dalla città e ad altitudini minori, garantiscono maggior frequenza e un meteo più favorevole. «È importante che sia riconosciuto il ruolo delle Guide naturalistiche come motore di turismo e di reddito per la montagna e per chi ci vive e ci lavora – continua la Masino –. Ad esempio, le ciaspolate che alcuni di noi organizzano nella stagione invernale hanno generato nelle località montane piemontesi minori e nelle piccole stazioni sciistiche un flusso di persone che prima non c’era. Siamo una risorsa per il territorio e questo merito andrebbe riconosciuto prima di tutto dalle istituzioni, che dovrebbero impegnarsi un po’ di più nel valorizzare la nostra figura e le nostre iniziative».
Le Guide naturalistiche lavorano prevalentemente con persone singole o gruppi, che accompagnano in ambienti naturali alla scoperta del territorio. Dal loro ambito professionale sono esclusi i percorsi che richiedano l’uso di attrezzature e di tecniche alpinistiche, cioè corda, piccozza, ramponi… «E mani, aggiungo sempre io! – precisa Alessandra –. Vent’anni fa c’erano molte più scuole a richiedere l’accompagnamento della guida: oggi, da un lato sono aumentati i costi degli spostamenti col bus, dall’altro sono cresciute le proposte dei Parchi. Le famiglie, invece, stanno riscoprendo la montagna insieme ai loro bambini: alla scampagnata preferiscono una passeggiata con le guide che offrono sempre qualcosa di nuovo da scoprire, impegnando grandi e piccini in attività a stretto contatto con la natura».
Le Guide ambientali escursionistiche, oltre ad assicurare la necessaria assistenza tecnica, sono dei mediatori rispetto alla natura e al territorio che si esplora: la loro attività prevede la descrizione e la spiegazione degli aspetti ambientali, naturalistici, antropologici e culturali delle zone attraversate. «Chi lavora come Guida Naturalistica solamente nei fine settimana lo fa spesso per passione e offre delle tariffe molto più basse rispetto a chi, come me, non ha un altro impiego. Ci sono poi il mondo dell’associazionismo, che accompagna in natura a titolo gratuito, e chi organizza gruppi di persone attraverso il web e i social network. Troppo spesso ci si dimentica che accompagnare le persone in montagna non è uno scherzo: condurre un gruppo nella natura richiede professionalità e soprattutto… è necessaria una buona assicurazione!».
Daria Rabbia