A seguito della pubblicazione nell’estate del 2012 della manifestazione d’interesse per il “Recupero e rivalutazione delle case e delle borgate montane del Piemonte”, l’Unione Nazione Comuni, Comunità ed Enti Montane delegazione piemontese ha chiesto allo Iam del Politecnico di Torino di fornire un’attività di consulenza tecnico-scientifica in merito agli aspetti più di natura architettonica e paesaggistica.
L’unità di ricerca coordinata dagli architetti e docenti Antonio De Rossi e Massimo Crotti sta ora lavorando alla definizione delle attività che si vorrebbero mettere in campo, sulla base di quanto emerso sia dalle diverse manifestazioni d’interesse sia dai workshop dell’8 e 13 ottobre scorso.

L’intento di Uncem e Iam è di fornire un supporto alle diverse occasioni di trasformazione sia ex ante – attraverso l’elaborazione di un “disciplinare d’azione” – sia in itinere attraverso l’attività di accompagnamento progettuale.
Il disciplinare d’azione si presenterà in modo parzialmente diverso rispetto ai più tradizionali manuali di buone pratiche. Se da un lato individuerà delle scelte progettuali ottimali – adattandole caso per caso sia rispetto allo specifico contesto locale, sia rispetto alle diverse condizioni al contorno, come ad esempio la composizione del gruppo dei promotori-operatori (unico operatore, gruppi di privati) – dall’altro definirà anche gli obiettivi di qualità che stanno alla base dell’ottenimento della certificazione Uncem. Tra gli obbiettivi compaiono sin d’ora: il recupero e la conservazione del patrimonio architettonico storico, la rifunzionalizzazione contemporanea senza lo stravolgimento dei caratteri del luogo, l’utilizzo di savoir faire tecnologici locali, la sostenibilità ambientale, la centralità delle pratiche dell’abitare (residenzialità, lavoro, agricoltura, ecc.) a scapito delle funzioni meramente turistiche, ecc.
Vi sarà poi una fase di accompagnamento progettuale che prevede innanzitutto un’opera di consulenza e indirizzo in merito alle voci progettuali definite nel disciplinare, il coordinamento e la messa in relazione tra le scelte di progetti (e progettisti) limitrofi, ma soprattutto la concertazione tra progettisti ed enti/attori istituzionali locali in merito al conseguimento dei permessi e dei pareri di conformità (Commissioni Edilizie, Commissioni Locali del Paesaggio, Asl, Soprintendenza, ecc.).

In questa fase potrà essere messa in atto anche una consulenza tecnica in merito alla costituzione di un “albo” di imprese, produttori, fornitori “di fiducia” del progetto complessivo, seguendo le logiche dei Gruppi di Acquisto Solidale ma anche dei “main sponsor” dell’iniziativa.
Vi sarà infine – come già accentato in precedenza – un’attività decisamente innovativa rispetto al suo campo d’applicazione che è quella relativa alla certificazione di qualità del “processo/prodotto” come risultato di una corretta applicazione, negli interventi di recupero delle case e delle borgate, delle indicazioni emerse nel disciplinare e durante le operazioni di accompagnamento ad esso legate. L’ottenimento della certificazione dell’intervento di recupero è il punto d’arrivo dei processi che Uncem intende accompagnare e favorire. Si tratta quindi di convalidare alla fine di un percorso di accompagnamento il risultato ottenuto da parte degli aderenti al “progetto borgate”.
A tale scopo l’Uncem ha infatti ipotizzato la creazione di un apposito “marchio” da conferire ad ultimazione degli interventi come atto di certificazione di qualità ed ha richiesto, a tal fine, all’Iam di valutare l’iter e gli esiti al fine del rilascio e dell’ottenimento di tale “marchio”.
Parallelamente, il gruppo di lavoro Iam si impegna a mettere in campo una campagna di comunicazione sia attraverso la divulgazione scientifica e culturale, sia attraverso incontri con la popolazione locale per l’illustrazione del progetto in corso al fine di promuovere la conoscenza e la sensibilità verso il patrimonio architettonico locale, e per incoraggiare il coinvolgimento diretto di soggetti pubblici e privati in future operazioni di recupero.
Roberto Dini e Mattia Giusiano