3 giugno 2015
Sarebbe bello quanto interessante tracciare una storia sociale dei rifugi, ancora del tutto mancante. E potrebbe avere due risvolti, a seconda che la si guardi dalla parte dei rifugisti o dei frequentatori…
di Luca Gibello
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3 giugno 2015
Ottavio e Olga, gestori del rifugio Teodulo, situato sull’omonimo colle sul confine italo-svizzero a 3317 m di quota, lungo le piste da sci del Plateau Rosa, trascorrono l’80% della loro vita nel rifugio che è diventata la loro prima casa.
di Roberto Dini
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3 giugno 2015
Anna e Roberta ogni estate, figli al seguito, si trasferiscono tra crode, guglie e colori delle Dolomiti dove l’una gestisce il Rifugio del Velo della Madonna, nelle Pale di San Martino, a 2358 metri, e l’altra il Roda di Vael, nel Catinaccio-Rosengarten, a 2283 metri.
di Daria Rabbia
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3 giugno 2015
Massimo e Andrea, due “rifugisti per scelta”, raccontano la storia della loro lunga gestione. Dalla passione per l’alpinismo a quella per la montagna. Sempre pronti a rilanciare per tenere alto l’entusiasmo in un lavoro sicuramente faticoso, ma non peggio di tanti altri più alienanti e monotoni da condurre in città.
di Maurizio Dematteis
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3 giugno 2015
Mara Lacchia gestisce da 15 anni il rifugio Pontese (2200 m) nel vallone di Piantonetto, lato piemontese del Parco Nazionale del Gran Paradiso. Vi ha trascorso le estati con i figli piccoli e da qualche anno tiene aperto anche in primavera per accogliere gli sciatori alpinisti che percorrono il giro del Gran Paradiso. Il Pontese è diventato la sua casa.
di Simone Bobbio
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