1 febbraio 2016
Storicamente, nei momenti di crisi sociale, economica, etico-morale, torna l’interesse per la montagna. Potremmo allora ripensare oggi, nei modi e nelle forme della contemporaneità, ad esperienze passate che hanno cambiato il volto delle Alpi. E accettare la sfida per l’immediato futuro attraverso la politica, la demografia e la gestione consapevole di territori alpini.
di Annibale Salsa
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1 febbraio 2016
Montanari “a termine”? Appare urgente promuovere politiche e pratiche che favoriscano l’inserimento effettivo dei rifugiati nel tessuto sociale, economico e culturale delle terre alte, creando le condizioni affinché questi “nuovi montanari per forza” possano decidere di divenire infine “montanari per scelta”.
di Pier Paolo Viazzo e Roberta Clara Zanini
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1 febbraio 2016
In Italia qualcuno ha avanzato la proposta di dare ai richiedenti asilo una chance per tentare un parziale ripopolamento delle zone montane abbandonate. Può essere una bella idea, ma difficilmente realizzabile per due motivi: la presenza di flussi cospicui di immigrati non potrà essere interrotta e il degrado-dissesto del territorio italiano dalle Alpi continua. La proposta merita almeno di essere valutata nella sua fattibilità.
di Alessandro Cavalli
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1 febbraio 2016
Le opportunità di insediamento possono venirsi a determinare attraverso elementi di investimento economico in stretta connessione con le politiche pubbliche per le terre alte. Soprattutto per i profughi approdati nelle Alpi. E con il vecchio strumento delle “150 ore” portato avanti dai nostri giovani in servizio civile si potrebbe intercettare qualche transfugo intenzionato ad abitare le Alpi.
di Aldo Bonomi
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1 febbraio 2016
Il Gruppo Abele di Torino, da anni impegnato sul tema dell’accoglienza, sottolinea alcune criticità e propone una serie di azioni possibili per affrontare il fenomeno delle attuali migrazioni. E chiude con una proposta di grande museo a cielo aperto per non dimenticare a creare nuova cultura.
Mirta Da Pra Pocchiesa
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