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Che cosa sta accadendo alla casa comune?

Molti oggi tendono a prorogare le risposte, a distogliere lo sguardo a difesa della propria “non negoziabile” comfort zone. Di certo la mutazione non è agevole, perché cambiare il nostro modo di pensare e le modalità del nostro stare al mondo non è facile. Eppure è necessario.
di Michele Nardelli

La metafora dello sci

In natura non c’è niente di perenne, e meno che mai nei progetti umani. Come per le piste di sci, che prima o poi bisognerà capire se ce le possiamo permettere. Si dovrà reinventare la montagna turistica invernale e integrare le grandi infrastrutture con il turismo dolce, collegando l’inverno all’estate e alle mezze stagioni.
di Enrico Camanni

Oltre la neve, cosa c’è?

Non esistono bacchette magiche o scorciatoie. Oltre la neve ci sono la conversione ecologica, una revisione antropologica profonda e la riprogettazione delle economie collegate al turismo di massa. Tutte tracce su cui lavorare.
di Federico Zappini

Il futuro del Non ancora

Si tratta di un turismo con un approccio di curiosità e scoperta per i territori, alla ricerca di produzioni locali, rispettoso dell’ambiente, che valorizza la cultura locale. Un “non ancora” che arriverà a sostituire poco alla volta quel “non più” della monocultura dello sci nelle stazioni invernali per mancanza di materia prima.
di Maurizio Dematteris

Appennino campano

Nel 1983 i fratelli Vanzina con il film “Vacanze di Natale” rappresentavano lo stereotipo borghese che correva a vivere avventure a Cortina. Nasceva un nuovo status di “uso” della montagna anche nell’Appennino meridionale. Ma oggi il modello delle Alpi inseguito per quasi 40 anni è finalmente superato e si apre una fase di riscatto da quella sudditanza.
di Guido Lavorgna

Alpi lombarde

Cosa succede sulle Prealpi bergamasche quando l’inverno manca dei caratteri tipici che ce lo facevano riconoscere? Proponiamo di seguito un originale racconto dai luoghi del turismo della neve.
di Lorenzo Berlendis

Il punto di vista dell’isolano

Nel 1962 sulle Madonie nascevano i primi impianti di risalita che avrebbero fatto di Piano Battaglia l’unica stazione sciistica della Sicilia occidentale. Sull’Etna avevano già cominciato nel 1953. Illusioni che contengono in sé una pretesa identitaria che si scontra con pratiche e azioni che nulla hanno a che fare con la nostra identità.
di Francesco Picciotto