Perché organizzare un master sulle attività agrosilvopastorali in montagna? Come è noto, le attività agrosilvopastorali hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo fondamentale nella costruzione dei territori montani e nella conservazione dei manufatti (terrazzamenti, opere idrauliche, ecc.), della biodiversità vegetale e animale, di pratiche, tradizioni e conoscenze locali. Non meno importante è il loro ruolo di presidio della montagna, svolgendo azioni di controllo degli equilibri ecologici e idrogeologici e di cura del paesaggio. Attività (imprese) e territori la cui sostenibilità ambientale, economica e sociale può essere garantita, oggi come ieri, solo da un approccio multifunzionale e integrato.
Il master si propone dunque di innescare processi orientati alla creazione di nuova imprenditorialità in montagna, alla partecipazione e rigenerazione delle comunità locali e alla valorizzazione dei territori montani.
Dal punto di vista imprenditoriale, le caratteristiche geomorfologiche di valli e rilievi rendono spesso impossibile l’attuazione di strategie che fanno leva sulla specializzazione produttiva, sull’aumento della scala di produzione, e dunque sull’efficienza economica. Tuttavia, le imprese, anche quelle di montagna, dispongono di altre leve competitive, incentrate sulla diversificazione produttiva, sulla valorizzazione delle specificità locali e sulla capacità di coniugare tradizione e innovazione nei diversi segmenti della filiera, per offrire un paniere di prodotti e servizi unico, tipico e di qualità.
Dal punto di vista territoriale, la capacità di innescare cambiamenti virtuosi è strettamente correlata alla definizione di nuove regole abitative, produttive, di gestione delle risorse naturali. Servono dunque nuove relazioni uomo-natura, che possono nascere alla luce delle conoscenze e abilità acquisite nel tempo, delle opportunità che le nuove tecnologie mettono a disposizione (tecnologie della comunicazione, macchinari per l’agricoltura di montagna, ecc.), delle crisi che possono diventare occasione per definire nuove traiettorie di cambiamento. Un cambiamento i cui primi referenti devono essere gli abitanti dei luoghi, destinatari ma anche protagonisti dello sviluppo. Questo richiede consapevolezza, coinvolgimento, partecipazione, capacità di plasmare il proprio ambiente di vita, di lavoro, di relazioni, di comunità.
Il master è articolato in attività didattiche e di tirocinio. Accanto alle lezioni, in presenza e online, sono previste visite di studio e una settimana residenziale a fine giugno. Attività laboratoriali e lavori in gruppo completano e arricchiscono l’offerta formativa.
Cinque i moduli didattici: ecosistemi montani (vegetazione, fauna, entomologia, geologia, idrologia, cambiamenti climatici); filiere produttive (produzioni vegetali, filiera legno, produzioni zootecniche, trasformazioni alimentari); imprese e network (creazione e innovazione d’impresa, network imprenditoriali, turismo e altre economie montane); territorio e governance (rigenerazione territoriale, processi partecipativi, politiche per la montagna, gestioni collettive), progettazione e comunicazione (business plan, strumenti per la co-progettazione territoriale, GIS, group facilitation).
L’attività didattica è sostenuta prioritariamente da docenti del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine. Sono altresì coinvolti docenti di altri dipartimenti dell’Ateneo friulano, nonché docenti provenienti da altri importanti strutture di formazione tra cui EURAC, Tsm – Trentino School of Management e Università IUAV di Venezia.
I partecipanti al master potranno così acquisire competenze specifiche e trasversali per la gestione di imprese agrosilvopastorali montane multifunzionali, in cui le attività primarie si integrano con altre funzioni quali quella gastronomica, turistica, didattica, sociale ecc. (competenze imprenditoriali). Potranno altresì acquisire competenze per la definizione e attuazione di progetti di sviluppo territoriale integrato, attraverso il coinvolgimento delle comunità locali (competenze territoriali).
Gli elementi caratterizzanti del master sono: un approccio interdisciplinare, con cui affronta tematiche diverse correlate tra di loro, finalizzate a favorire la rigenerazione delle imprese e dei territori; la complementarietà delle attività didattiche, con un percorso formativo che comprende lezioni frontali, laboratori, lavoro in gruppo e visite di studio; la rilevanza internazionale, ponendosi quale riferimento formativo per le Alpi Orientali, in una prospettiva transfrontaliera.
Il master è sostenuto da un vasto e importante partenariato che comprende le sei comunità di montagna del Friuli Venezia Giulia: Dolomiti friulane, Cavallo e Cansiglio; Prealpi friulane orientali; Carnia; Canal del Ferro e Valcanale; Gemonese; Natisone e Torre. Inoltre, vi fanno parte il Consorzio dei comuni del bacino imbrifero montano (Bim) Tagliamento, Carnia Industrial Park, Prima Cassa, Confcooperative e Legacoop del Friuli Venezia Giulia. Merita sottolineare che il supporto di questi partner ha consentito di ridurre la tassa di iscrizione e di favorire così la partecipazione di giovani provenienti soprattutto da aree montane.
Vasto è anche il network dei collaboratori che annovera i GAL Montagna Leader, Euroleader, Open Leader e Torre Natisone; i due Parchi regionali, delle Dolomiti Friulane e delle Prealpi Giulie; il Consorzio Boschi Carnici e Legno Servizi; il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e CIPRA; Club Arc Alpin e CAI, Sede centrale e Delegazione del FVG.
Ivana Bassi, docente di Economia rurale e montana, direttrice del Master in “Innovazione dei sistemi agrosilvopastorali della montagna. Imprese e territori”.
A febbraio 2024 prenderà il via la prima edizione del master di primo livello in “Innovazione dei sistemi agrosilvopastorali della montagna. Imprese e territori” organizzato dal Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Università di Udine.https://buyozempiconlinecanada.com/