Tra le terrazze coltivate a vite del Comune di Pomaretto, in valle Germanasca, quest’anno è stata festeggiata un’ottima vendemmia del locale vino Ramìe. Produttori, residenti e appassionati si sono trovati a brindare al nuovo Ciabot, l’ultimo progetto di ricupero architettonico in ordine di tempo realizzato dall’Amministrazione comunale all’interno dei suoi terrazzamenti. Si tratta di un’antica struttura in pietra, un tempo utilizzata per ricoverare gli attrezzi di manutenzione della vigna, che fino a pochi mesi fa giaceva completamente abbandonata, coperta dalla vegetazione, e diroccata, all’interno di un’area sorretta da muretti a secco, recuperata e ripiantata a vite nel 2013. 1500 mq di terrazzamenti abbandonati riportati alla produzione, attraverso la creazione di un vigneto didattico con i quatto vitigni che caratterizzano il locale vino Ramìe: Avana, Avarengo, Becuet e Chatus.
Il Ramìe di Pomaretto è uno dei prodotti tipici della vitivinicoltura “eroica” di montagna in Piemonte, che insieme ad altre produzioni enologiche di Valle d’Aosta e Savoia, è stato valorizzato dal progetto europeo ALCOTRA Strada dei Vigneti Alpini, di cui è capofila la Città Metropolitana di Torino. Progetto grazie al quale è stato possibile recuperare il Ciabot, e realizzare un vero e proprio itinerario dei vini tra le vigne.
«Quando sono diventato sindaco, nel 2009, – racconta il Primo cittadino Danilo Breusa – Pomaretto aveva due produttori di vino. Oggi, sono diventati otto, e quasi tutti giovani: un ottimo segnale, che fa pensare al futuro».
E l’attività vitivinicola di Pomaretto non si limita al recupero della produzione del vino tradizionale, ma si sta innovando, seguendo le richieste del mercato: a fianco al Ramìe da un paio di anni a questa parte vengono prodotte anche le “bollicine”, con uve bianche e rosé, una novità assoluta per la valle. «Quando parlo di futuro – conclude Danilo Breusa – mi riferisco al fatto che le bollicine prevedono 36 mesi di invecchiamento, e che quindi questa vendemmia 2021 sarà in vendita fra la fine del 2024 e l’inizio del 2025». Arrivederci al Ciabot di Pomaretto.
Maurizio Dematteis