Le scuole, luoghi prediletti per la formazione di cultura – si legge nella presentazione della ricerca sulla Valchiusella di Legambiente Piemonte – sono spesso l’ultimo servizio rimasto nei paesi di montagna: spazi di aggregazione e di formazione, indispensabili per la crescita della comunità. In un Paese come il nostro, caratterizzato da una costellazione di realtà locali, i piccoli comuni rappresentano una realtà strategica per il presidio del territorio. Una situazione di qualità che i provvedimenti del governo e i conseguenti tagli alla scuola già oggi hanno fortemente deteriorato.
Ma nonostante le difficoltà, le scuole situate nei piccoli paesi di montagna offrono ottimi esempi di buone pratiche. Innovazione tecnologica, nuovi metodi di insegnamento, buona volontà degli insegnanti sono alcuni degli ingredienti messi in evidenza dall’indagine di Legambiente Piemonte.
Tuttavia, sempre secondo l’associazione ambientalista, la scuola oggi da sola non ce la fa. Ha bisogno di un territorio che la sostenga sia economicamente sia culturalmente: è fondamentale che il territorio fornisca ai ragazzi le strutture e i servizi per garantire a tutti il diritto allo studio, ma è altrettanto fondamentale che ci sia un interscambio scuola-territorio di stimoli, input, motivazioni. Legambiente è convinta che sia indispensabile una qualità culturale dei territori e che occorra aumentarla continuamente. Da questi presupposti sono nate le sue indagini sul territorio: per indagare il rapporto tra scuola e comunità, perchè una scuola non può esistere senza comunità e una comunità non può esistere senza scuola. I risultati del lavoro sono oggi a disposizione nel documento “Piccole-grandi scuole delle Alpi: la situazione in valchiusella”, scaricabile in pdf dal sito www.legambientepiemonte.it
Maurizio Dematteis