“Borgate dal vivo” oppure borgate vive? Non c’è differenza tra questi due aspetti: vanno infatti di pari passo in quello che è ormai consolidato come un festival che fa rivivere ormai da quattro anni luoghi dal nome poco mainstream e a volte lontani dai maggiori flussi turistici. “Borgate dal vivo” è infatti un festival letterario e culturale itinerante che porta spettacoli dal vivo nelle terre alte e non solo, articolato in una serie di appuntamenti di vario genere culturale.
Da sempre le comunità locali alpine sono state fulcro manifestazioni culturali che risalgono a tempi spesso ormai immemori, per ricordare eventi e accadimenti che hanno marcato la vita della comunità, che in quel giorno di festa dimenticava per un momento le difficoltà della vita rurale di montagna per incontrarsi tutti assieme nella piazza del paese. Feste, balli, spettacoli tradizionali in maschera presenti in ogni comunità che nel corso del Novecento, a causa anche dello spopolamento delle aree alpine, sono andati spesso a perdersi negli usi ma non nella memoria degli abitanti delle terre alte, anche se rimangono tuttora importanti testimonianze – per esempio La Baìo a Sampeyre, il carnevale J’Aboi ad Ormea o la Sacra Rappresentazione del Mortorio a Garessio.

Il festival culturale promosso dall’associazione culturale Revejo, nata a Bussoleno nel 2011, si propone di riportare in montagna spettacoli di vario genere, da appuntamenti teatrali ad altri di carattere letterario, da concerti a passeggiate tematiche, sempre con uno sguardo alla valorizzazione dei luoghi e del loro sistema socio-culturale. Come spiega Alberto Milesi, ideatore del festival, «Borgate dal vivo continua a crescere di anno in anno; l’obiettivo che ci siamo posti è la riqualificazione e l’innovazione sociale e culturale di zone periferiche, perlomeno rispetto ai circuiti culturali classici». Festival che non si prefigura come un singolo evento con un programma e un luogo fisso, ma allarga il proprio raggio d’azione a un territorio molto ampio e variegato, comprendente gran parte dell’arco alpino.
Il primo punto di forza di Borgate dal vivo è costituito dalla parte più consistente, vale a dire il Festival estivo itinerante: tra luglio, agosto e settembre quest’anno sono previsti quasi 50 appuntamenti, concentrati in prevalenza in Piemonte ma che sconfinano anche con eventi in Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia. A questi eventi vanno aggiunte alcune serate di apertura già a giugno con ospiti anche di caratura internazionale, come per esempio l’appuntamento con Hervé Barmasse che ha riempito la splendida location del Castello di Adelaide a Susa.
Il secondo è il rilancio e la riqualificazione di due poli culturali quali il Teatro Eugenio Fassino di Avigliana e l’Auditorium Franca Rame a Rivalta: «Da quest’anno – continua Alberto Milesi – il calendario prevede lungo tutto il corso dell’anno appuntamenti culturali presso questi luoghi che erano caduti nel dimenticatoio e non risultavano più fruibili ai cittadini. Le stagioni teatrali prevedono infatti una serie di eventi presso i centri culturali di Avigliana e Rivalta. In questo modo Borgate dal vivo allarga il concetto di periferia non solo alle aree interne e alle zone montane, ma anche alla periferia torinese e ad altre realtà: si pensi ad esempio a Ventimiglia, città periferica a livello nazionale, dove è previsto uno spettacolo teatrale con Violante Placido».
Terzo aspetto qualificante è la messa in rete di diversi piccoli festival esistenti nel vasto territorio di riferimento, che grazie all’inserimento dei loro eventi in una rete più ampia hanno potuto aumentare la propria visibilità mediatica e di conseguenza il pubblico presente. «Si tratta di collaborazioni con le realtà locali – spiega Alberto Milesi – come ad esempio la programmazione del Forte di Exilles e il Cervino Cine Mountain Festival di Valtournenche-Cervinia, sempre più necessaria al giorno d’oggi per attrarre una fetta di pubblico importante».

Altro importante aspetto è la capacità di “Borgate dal vivo” di aver creato un network con partner di livello nazionale mantenendo una forte e mirata attenzione al “piccolo”, grazie anche all’approccio place-based per quanto riguarda la localizzazione e la tipologia degli eventi. La capacità degli organizzatori è inoltre quella di portare nelle località marginali ospiti di caratura nazionale, come per esempio Giancarlo Giannini, Michele Placido ed Erri De Luca, ma anche divulgatori scientifici come Mario Tozzi e Luca Mercalli, con appuntamenti sull’aspetto climatico che mai come al giorno d’oggi è posto sotto i riflettori specie nell’arco alpino, dove i cambiamenti avvengono in modo più rapido ed evidente.
In conclusione, Alberto Milesi tiene a sottolineare l’idea fondativa del Festival: «Con Borgate dal vivo gli ospiti protagonisti degli eventi e i luoghi in cui essi si tengono sono in forte relazione con il territorio e la comunità; si tratta di eventi unici nel genere, voglio fare due esempi: lo spettacolo teatrale in cui Giancarlo Giannini leggerà “Se questo è un uomo” di Primo Levi, si tiene non a caso ad Avigliana, cittadina in cui lo scrittore ha vissuto e lavorato e in pochi sanno che proprio ad Avigliana scrisse il suo libro più conosciuto. Anche l’evento che vedrà protagonista Tommaso Ragno ha un forte legame con il territorio: l’attore infatti leggerà alcuni passi de “Il nome della rosa” di Umberto Eco nella suggestiva location della Sacra di San Michele, il monumento simbolo del Piemonte che si dice abbia ispirato l’autore per la stesura del celebre romanzo».
Alessandro Collet

Info: www.borgatedalvivo.it